I cedolini delle pensioni minime 2025 potrebbe contenere degli importi più alti grazie alla rivalutazione. Non dovrebbero presentarsi grandi aspettative visto che la percentuale ammonta al 2,2% rispetto all’assegno di base.
A darne conferma è l’ultima circolare pubblicata dall’INPS e presentata in Bilancio. All’assegno si aggiungono – per la rivalutazione appena citata – 13,27€ mensili, ottenendo un importo complessivo pari a 616,67€ al mese.
Pensioni minime 2025 con aumenti a 616,67€
L’incremento delle pensioni minime 2025 viene percepito dai pensionati che non sono andati “a debito” post conguaglio fiscale. All’interno della circolare dell’ente previdenziale si definiscono le condizioni relativamente all’inflazione e al cedolino di base. Naturalmente per godere dell’incremento post rivalutazione la pensione non dev’essere superiore al trattamento minimo sociale (al massimo dev’essere uguale o inferiore).
Grazie all’inflazione recuperata (seppur con un timido 0,8%) l’assegno di base ammonta a 603,40€ mensili, un importo poco più elevato rispetto al precedente. Anche tale percentuale fa riferimento al trattamento minimo sociale.
In questo caso il trattamento minimo dev’essere più basso della cifra che equivale a 4 volte tanto oppure uguale. Si parla dunque della cifra esatta che ammonta a 2.394,44€ mensili. Il recupero però è proporzionato all’ammontare del cedolino pensionistico e soggettivo.
Rivalutazione inferiore al 100%
La rivalutazione integrale si applica soltanto – come abbiamo visto – nei casi in cui il cedolino della pensione fosse inferiore o uguale alle quattro volte il trattamento minimo. Ma laddove l’importo fosse compreso fra le 4 e le 5 volte massimo, allora la rivalutazione verrà effettuata al 90% (passando allo 0,72%).
Andrà “peggio” il recupero dell’inflazione per i pensionati che superano i 2.993,06€ al mese, nonché le 5 volte il trattamento minimo, dato che a loro spetta una rivalutazione allo 0,60% Va fatta eccezione per le pensioni minime destinate ai pensionati italiani all’estero. Per loro, laddove l’importo superi il trattamento minimo sociale non verrà applicata alcuna rivalutazione. Quanto alle vittime da stragi e/o terrorismo, il recupero dell’inflazione supera i valori ISTAT, portandolo in via eccezionale all’1,25%.