Le pensioni minime 2025 mirano all’aumento. Forza Italia e la maggioranza sta lavorando per incrementare gli assegni portandoli quanto meno al 2,7% (contro il 2,2% previsto attualmente). Una lieve maggiorazione che potrebbe riuscire a portare l’importo minimo a 623€.

Per comprendere la reale fattibilità sull’aumento delle minime è necessario attendere gli emendamenti che studierà a breve la Commissione di Bilancio alla Camera. Si attende con ansia il 20 novembre, data in cui dovrebbero esserci le prime anticipazioni sull’analisi di 600 emendamenti.



Pensioni minime 2025: il pressing di Forza Italia

L’aumento delle pensioni minime 2025 è desiderato dalla maggior parte degli esponenti politici, dal leader del M5S, Giuseppe Conte, che desidera un rialzo di 100€ netti, a Forza Italia che punta alla perequazione al 2,7% (così come è stata prevista e attuata nel 2024).



Al momento – in base alle norme attuali – l’assegno previdenziale minimo sarà calcolato sull’inflazione (nel 2025 stimata all’1,7%) e sulla perequazione aggiuntiva del 2,2%. A conti fatti, l’importo complessivo dovrebbe essere di 617,89€ al mese circa, rispetto agli attuali 614,77€.

Con la proposta di FI le pensioni minime potrebbero arrivare a 623€, non certamente i fatidici mille euro da sempre sperati dall’ex Presidente Silvio Berlusconi, ma potrebbe essere un primo piccolo traguardo da inserire nella prossima Manovra di Bilancio.

I deputati di Forza Italia, Pella, Nevi, Barelli e Cannizzaro, hanno già firmato l’emendamento che propone di portare la perequazione delle pensioni minime 2025 al 2,7%, comportando un costo per lo Stato di 100 milioni di euro.



I fondi potrebbero essere racimolati dal fondo destinato alle esigenze indifferibili.

Lega e Fratelli d’Italia puntano alle pensioni integrative

Date le poche adesioni alla previdenza integrativa, Lega e Fratelli di Italia ritengono opportuno valutare di prolungare per altri sei mesi il “silenzio assenzio”, con cui il datore di lavoro sposta i fondi del TFR in una forma complementare.

Per entrambi i partiti questa soluzione è essenziale soprattutto per gli under 35, sempre più penalizzati dal sistema contributivo per calcolare le loro pensioni.

I due emendamenti rispettivamente di FdI e Lega contengono disposizioni diverse: il primo scatterebbe dal 1° gennaio 2025, il secondo indica come finestra temporale dall’1° aprile al 30 settembre 2025.