Le pensioni minime sono la priorità di Forza Italia, che da tempo vorrebbe aumentarle per via dell’inflazione e dei rincari globali. Lo stesso interesse per cui nutre Matteo Salvini e che recentemente ha confessato a Ilmessaggero.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha fatto sapere che non solo aumentare le pensioni dev’essere la priorità, ma l’obiettivo è allargare la platea dei beneficiari nel più breve tempo possibile (così da poter adeguare gli importi ai costi della vita).



Pensioni minime: rivalutazione al 120%

A detta del Governo Meloni negli ultimi anni le pensioni minime sono state rivalutate al 120%. Una crescita significativa che ha permesso agli interessi di poter ricevere un importo adeguato al sostenimento dei costi quotidiani.

Durante un’intervista a “4Disera” in onda su Rete 4 la Premier Meloni ha ammesso che secondo lei il lavoro svolto fino ad oggi è stato esaustivo. L’aver “rallentato la crescita” di alcune pensioni (quelle troppo alte) è stata un’azione strategica.



Stiamo entrando a settembre e in molti sanno che questo periodo sarà determinante (specialmente per la prossima riforma previdenziale). Tra le ipotesi più concrete vi è quella di tagliare alcune misure in Manovra 2024 e introdurne qualcuna più strutturale.

Sempre durante l’intervista la Premier ha tenuto a sottolineare:

«Fino ad oggi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita».

La stesura ufficiale

Al momento qualunque idea sulle pensioni minime e sulla riforma previdenziale dei prossimi anni può ritenersi infondata. La verità è che l’attesa si protrarrà per altre due settimane, quando il Consiglio dei Ministri valuterà il Piano inviatogli dal Parlamento entro il 20 settembre 2024.



Fino ad allora non è possibile determinare la soluzione più adeguata in quanto non c’è una reale previsione di spesa e non sono stati analizzati minuziosamente neppure i conti reali in Bilancio.