RIFORMA PENSIONI E GOVERNO CONTE-BIS

Il Governo Conte-bis non ha ancora preso completamente forma e ancora resta da sciogliere un dubbio che assilla molti italiani che sono vicini alla quiescenza: il destino della riforma pensioni con Quota 100. Difficile dire cosa accadrà a questa misura voluta dal precedente esecutivo, ma che ultimamente è stata associata soltanto alla Lega. Qualcuno ha infatti notato un certo silenzio, sui temi previdenziali, da parte del Movimento 5 Stelle, che pure alle elezioni dello scorso anno aveva promesso di smontare la Legge Fornero. Anche nei famosi dieci punti di Luigi Di Maio non è stato fatto cenno alle pensioni. Questo ha portato taluni a pensare che per il Movimento 5 Stelle non sia così importante difendere Quota 100 che pure aveva approvato con la scorsa manovra. Del resto per i pentastellati resta più importante evitare la cancellazione del Reddito di cittadinanza.



PENSIONI, IL DESTINO DI QUOTA 100

Secondo alcuni commentatori resta difficile pensare che Quota 100 possa essere cancellata, trattandosi di una misura sperimentale triennale. Più facile semmai sarebbe ridurre a due anni la sua durata, potendo anche allacciarsi al fatto che le domande per Quota 100 sono state inferiori alle aspettative e che non c’è stato lo sperato turnover generazionale nel mercato del lavoro. Molto però dipenderà da chi sarà il nuovo ministro del Lavoro nel Governo Conte-bis. Se sarà un esponente del Partito democratico è facile immaginare che Quota 100 potrebbe essere “sacrificata” per tornare a misure come l’Ape o portando avanti un discorso di differenziazione dell’età pensionabile in base all’attività svolta già iniziato all’epoca dei confronti coi sindacati prima del voto della primavera del 2018.

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