Il Pentagono era contrario all’invio da parte degli Stati Uniti dei carri armati M1 Abrams all’esercito dell’Ucraina. A rivelarlo è l’emittente Nbc, che ha evidenziato alcune contraddizioni nella comunicazione istituzionale di Joe Biden. Il presidente americano, infatti, aveva attribuito la scelta di rifornire Kiev a Lloyd Austin, il Segretario della Difesa, il quale tuttavia ha da sempre una opinione contraria.



Lloyd Austin e gli altri ufficiali del Pentagono, tra cui anche il capo di Stato Maggiore, Mark Milley, hanno evidenziato in più occasioni come la mossa non fosse militarmente utile. Da un lato perché i carri armati da combattimento non sarebbero efficaci in Ucraina, dall’altro lato perché gli Stati Uniti rischierebbero in questo modo di diminuire la deterrenza necessaria per frenare azioni ostili in altre parti del mondo. Inoltre, il costo operativo dei mezzi è molto elevato, dato che pesano 60 tonnellate e il loro motore consuma 10 litri di carburante per jet al chilometro.



Pentagono contrario a inviare carri armati a Ucraina: la mossa di Joe Biden

Se il Pentagono era contrario ad inviare i carri armati M1 Abrams all’Ucraina, allora, chi è stato a prendere questa scelta? La decisione, secondo le fonti locali, sarebbe stata “politica” e non “militare”. In particolare, a consigliare il presidente Joe Biden in merito sarebbe stato il Segretario di Stato, Anthony Blinken, che per evitare di attingere dalle scorte americane ha annunciato che verranno costruiti 31 mezzi da zero, per un costo di 400 milioni di dollari. Da capire invece cosa accadrà con i missili Patriot, che i militari rifiutano di cedere all’esercito di Kiev.



Per il momento dunque a prevalere è stato l’attendismo, dato che i carri armati saranno inviati soltanto quando saranno stati costruiti. Il Pentagono può sperare in tal senso che la guerra a quel punto sia ormai giunta ad un punto di svolta, mentre Joe Biden da parte sua mantiene il fronte comune con l’Occidente – anche a costo di andare contro i militari – davanti alla Russia.