Recentemente il Pentagono, ovvero la sede del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è stato vittima di una massiccia fuga di notizie, che si è concretizzata nella pubblicazione di oltre 100 documenti top secret online. La Difesa, in coordinazione con la CIA e l’FBI, sta attualmente indagando sul furto dei documenti, mentre sui dati e sulle informazioni contenute al loro interno sembra non aver proferito particolari dichiarazioni.



Concretamente si tratta della fuga di notizie più massiccia ed importante per il Pentagono dal 2013, anno in cui Edward Snowden pubblicò i file relativi alla fitta rete di spionaggio e sorveglianza dei cittadini americani da parte del governo. La fuga di notizie è stata resa nota dal New York Times, che ha rivelato anche il contenuto di parte di quella documentazione segreta, che avrebbe agitato le acque internazionali, con alcuni governi che si dicono pronti a presentare una protesta formale agli Stati Uniti. Nei documenti top secret rubate al Pentagono, per esempio, si parla dell’Ucraina e della guerra, ma anche della Corea del Sud, della Cina, dell’India e di Israele.



I documenti segreti del Pentagono e l’ira di Israele

Insomma, riporta il Telegraph, nei documenti segreti rubati al Pentagono, e pubblicati online, sono riportate alcune informazioni in merito ad indagini condotte dai servizi segreti americani. Vi sono dei documenti timbrati dalla Difesa, altri dalla CIA ed, ovviamente, altri ancora di proprietà dell’FBI, mentre in generale emergono alcune inesattezze che farebbero dubitare, almeno a prima vista, dell’autenticità di quelle carte.

Tra tutti, il documento rubato al Pentagono che ha agitato di più gli alleati internazionali degli Stati Uniti, riguarda la situazione di Israele. In particolare, il documento accusa il Mossad (ovvero l’agenzia di Intelligence israeliana) di aver “chiesto ai suoi funzionari e ai cittadini di protestare contro le riforme giudiziarie proposte dal nuovo governo, compresi diversi espliciti inviti all’azione  contro lo stesso governo”. La reazione del Mossad al documento segreto del Pentaogno è stata immediata, con una smentita ferma alle dichiarazioni, bollate dal Mossad come “false e assurde“, sostenendo anche di stare pensando di aprire una contestazione internazionale che potrebbe compromettere i rapporti, storici, tra USA e Israele.