Dopo il caos avvenuto poche settimane fa, circa il tentativo di golpe da parte del gruppo Wagner di Progozhin, avvicinatasi a circa 200 chilometri da Mosca, gli stessi miliziani si sarebbero di fatto ritirati dal conflitto in Ucraina. Ad affermarlo in via ufficiale in queste ore è stato il Pentagono, il ministero della difesa degli Stati Uniti, prefigurando quindi un possibile netto cambiamento nel conflitto fra ucraini e russi. Tenendo conto che i miliziani di Prigozhin sono circa 25mila, si tratta di un gruppo corposo di militari che non saranno più a sostegno dell’esercito russo nelle prossime settimane.
“In questa fase, non vediamo le forze Wagner partecipare in modo significativo a sostegno delle operazioni di combattimento in Ucraina”, sono le parole riferite da Pat Ryder, addetto stampa del Pentagono, durante apposita conferenza stampa. Dopo il fallito ammutinamento, la temuta Brigata Wagner ha quindi deciso di fare un passo indietro, venendo meno al ruolo chiave sin qui svolto nell’offensiva ucraina, dopo il tentativo di rovesciare la leadership militare russa.
GRUPPO WAGNER NON COMBATTE PIU’ IN UCRAINA: GIALLO SU PRIGOZHIN
Al momento il luogo in cui si trova Prigozhin, il capo degli stessi mercenari, sarebbe assolutamente segreto, ma negli ultimi giorni si è parlato di diversi avvistamenti, a cominciare da Mosca, dove avrebbe incontrato niente di meno che Vladimir Putin, vis a vis poi confermato ufficialmente anche dal Cremlino. Secondo le ultime sarebbe comunque esiliato in Bielorussia, nazione che avrebbe giocato un ruolo cruciale proprio nella mediazione fra lo stesso Prigozhin e Mosca nelle ore concitate del tentato golpe.
Ryder ha spiegato inoltre che secondo gli Stati Uniti “la maggior parte” dei combattenti Wagner si trovi ancora nelle aree dell’Ucraina occupate dai russi. Nei giorni precedenti l’offensiva dei miliziani di Prigozhin, il capo di stato maggiore dell’esercito russo Valery Gerasimov e soprattutto il ministro della Difesa Sergei Shoigu, erano stati oggetto di pesanti critiche da parte dello stesso capo dei miliziani.