L’intelligenza artificiale sarà usata come arma da combattimento “autonoma” dagli Stati Uniti, il Pentagono ha annunciato la partenza della sperimentazione sui primi aerei senza pilota dell’Air Force che saranno alimentati a razzo e gestiti completamente dall’algoritmo senza bisogno di comandi umani, tranne che per l’approvazione per uccidere. La notizia è stata riportata dal quotidiano New York Times che ha analizzato le potenialità del XQ-58A Valkyrie, un aereo che è in grado di volare per una distanza pari a quella della larghezza della Cina e può trasportare missili per colpire bersagli nemici con estrema precisione.



Un prototipo frutto di studi e tecnologie di ultima generazione progettato per prendere decisioni in autonomia senza bisogno di comandi da umani, in volo o da terra. Si tratta di un progetto che permetterà all’aeronautica di costruire fino a 2000 droni, una produzione di massa possibile anche grazie al costo molto ridotto e quindi più  accessibile rispetto ai tradizionali aerei caccia, e di circa 3 milioni di dollari l’uno.



Nuovo prototipo di drone sperimentato dal Pentagono, sarà guidato da intelligenza artificiale

L’aeronautica statunitense Air Force sta puntando tutto sull’intelligenza artificiale per dotare i militari di sistemi sempre più avanzati da combattimento. Gli aerei Valkyrie in corso di sperimentazione sono stati progettati per individuare eventuali minacce nemiche anche fuori dal campo visivo ed eventualmente prendere decisioni in autonomia o da approvare in caso di attacco. Il maggiore Ross Elder, pilota e collaudatore, dopo aver effettuato la prima esercitazione durante la quale ha volato con il suo caccia F-15 accanto al drone guidato da AI, ha commentato l’esperienza dichiarando “È una sensazione molto strana. Sto volando sull’ala di qualcosa che sta prendendo le proprie decisioni. E non è un cervello umano“.



Il Pentagono in futuro offirà ai piloti sempre più droni robotizzati che non hanno bisogno di comandi umani da schierare nelle operazioni militari, tuttavia come riporta il New York Times, permane una certa preoccupazione nei confronti della pericolosità di armi potenzialmente letali che sono in grado di prendere decisioni autonome.