Peppe Barra, ospite di C’è tempo per, ha parlato della sua grande carriera nel mondo dello spettacolo: “La recitazione? Sono andato da bambino dove c’era un’insegnante “zietta Liù”: e lei mi ha portato per mano in teatro, ma io già avevo alle spalle una vita da figlio d’arte perché tutti in famiglia erano in teatro. Poi l’incontro con Roberto De Simone mi ha fatto approdare anche al canto: però ho dato alla Nuova Compagnia di Canto Popolare il mio apporto da attore. Papà veniva dal varietà e con mamma si sono conosciuti in trincea, perché mamma lavorava per le forze armate e portava spettacoli ai feriti di guerra come era uso allora. Papà era ferito, era anche un attore. Si conobbero, si innamorarono. Mamma lasciò il Trio Vittoria, così battezzato perché si augurava la vittoria dell’Italia, mai venuta, iniziò così la loro tourneé e a Roma nacqui io. Mamma ebbe le doglie al Teatro Valle, per poco non nascevo in scena”. (agg. di Dario D’Angelo)



Peppe Barra ospite a C’è tempo per

Peppe Barra ospite della nuova puntata di “C’è tempo per, lo spin-off di Unomattina Estate condotto da Anna Falchi e Beppe Convertini su Raiuno. Nella puntata di martedì 11 agosto 2020 tra gli ospiti c’è anche il cantante e attore teatrale nato a Roma, ma legato da sempre alla città di Napoli.  Non è un segreto che l’artista è cresciuto tra Procida e la città di Napoli dove sin da ragazzino ha mosso i primi passi come attore frequentando scuole di teatro e dizione. “Io sono nato a Roma per caso. Napoli per me è tutto , è mia madre, sono i miei ricordi” – ha dichiarato in una vecchia intervista. Il legato con Napoli è ancora oggi fortissimo: “Napoli è la mia adolescenza. Se non fossi stato napoletano, non avrei potuto essere quello che sono a teatro. E’ grazie alla mia città , con la sua cultura  che mi sono realizzato come attore e artista. Non riuscirei a vivere lontano da Napoli. Credo di essere l’unico attore che non è scappato da una città vittima di molti pregiudizi. Alcuni veri, altri falsi. Mi piace ricordare sempre ciò che diceva Eduardo: “‘O presepio è buono, ‘e pasture so malamente”. E aveva ragione. Napoli è quella descritta da Pino Daniele, piena di contraddizioni, ma ricca di fascino”.



Peppe Barra: dal teatro a Napoli Velata

Artista di grandissimo talento, Peppe Barra si è fatto conoscere apprezzare sia a teatro che al cinema. Il teatro è da sempre la sua dimensione come ha raccontato in una vecchia intervista rilasciata a La Repubblica: “ognuno vive il Teatro in maniera diversa. Gli spettatori lo “subiscono” attraverso le emozioni e le sensazioni che noi riusciamo a trasmettergli. Spesso riusciamo a farli commuovere”. Parlando proprio del teatro, l’attore ha precisato: “per me è vita, è allegria. Senza non sarei la persona gioiosa che mi sento di essere. Nonostante sia finzione, il Teatro è lo specchio della vita e della società in cui viviamo. Il Teatro è come la vita , va vissuto e non va preso troppo seriamente”. Non solo teatro nella carriera di Peppe Barra che si è fatto conoscere e apprezzare anche sul piccolo e grande schermo partecipando a diversi progetti tra cui: “Le ragazze di Piazza di Spagna”, la serie di successo degli anni ’90, ma anche “Pinocchio” di Roberto Benigni, “Cuore napoletano” di Paolo Santoni, “Vedi Napoli e poi muori” di Enrico Caria, “Passione” di John Turturro fino al recente “Napoli Velata” diretto da Ferzan Özpetek.

Leggi anche

Il Patriarca 2 anticipazioni, puntata di oggi 15 novembre 2024/ Nemo scopre che è Mario ad aver ucciso Carlo?