Peppe Iodice: “Malinconico come tutti i comici”

Peppe Iodice, attore e comico autore tra gli altri del grande successo di Made in Sud, si racconta a “Ciao Maschio” svelando un lato inedito di sé: “La verità è che io sono malinconico, mi piace pure dirlo. Il comico non malinconico va in una nicchia di comici minori. Secondo me non è nemmeno vero che tutti lo sono, un po’ fa figo dirlo. Io mi trovo in momenti di grandissima malinconia, come la domenica pomeriggio. Mi sento di morire. Appena si fanno le 16, 16.30, fino alle 19.30, sono malinconico. Alle 19.40 torno normale. Questo giorno vedo il mondo fioco. Mi viene proprio una cosa che mi sale fino in gola, io starei a piangere mezz’ora con un amico o un’amica. A me lo fa soprattutto quando sono in strada e vedo le luci nella casa della gente che mi sembrano luci fioche”.



Nonostante la malinconia, c’è spazio anche per le battute e la solita ironia: “Mia suocera ha vissuto nel periodo della pandemia con noi perché si trovava da noi quando fecero il lockdown. Io chiesi una delega al Premier dell’epoca ma mi disse di no. Mi ha fatto un grande regalo”.

“Non sono ritardatario ma…”

A “Ciao Maschio”, Peppe Iodice rivela un lato nascosto di sé: quello ansioso. Il comico spiega: “La malinconia della domenica pomeriggio io la combatto facendo cose, andando a pranzo. Quando sono le 19.15 dico ‘Ok, possiamo andarcene’. L’ansia ce l’ho nella vita di tutti i giorni, sono uno preciso, infatti nel mondo dello spettacolo non mi trovo bene perché lì se sei preciso ti pagano poco mentre se fai tardi sei una star. Allora mi metto nel traffico o faccio giri intorno alla Rai così faccio tardi”.



Nonostante l’ansia e il suo essere malinconico, Iodice è diventato un punto di riferimento per il mondo della comicità. A “Ciao maschio” ha raccontato: “Il successo? Ho 52 anni, era pure ora. I cinquant’anni anni mi hanno devastato. Sono ansioso, non ipocondriaco, però voglio subito risolvere ogni dolore. Ad esempio, se mi viene il mal di testa, prendo subito qualcosa”.

Peppe Iodice: “Trent’anni di sacrifici”

La carriera di Iodice è cominciata un po’ per caso, come raccontato a “Ciao Maschio”: “Mi hanno iscritto a una scuola di teatro perché ero il simpatico del gruppo, della comitiva. Feci il saggio della scuola che era Pirandello e facevo ridere. Non doveva succedere, era pure un guaio. Il regista non era felicissimo, però io capii che succedeva qualcosa, quella magia assoluta. A teatro non mi interessano gli applausi, mi interessa la risata. Se uno non ride, mi uccide. Lo vedo come una cosa personale”.



Dopo una lunga carriera, è arrivato il successo con la televisione: “Ho sempre fatto quello che mi piaceva ma ad esempio la televisione è arrivata tardi. Ora è bellissimo perché vai nei posti dove la gente viene apposta. La mia famiglia mi ha sostenuto ma solo dopo. Mio padre mi voleva laureato, eppure non vengo da una famiglia con alte aspettative. Volevano che fossi il primo laureato della famiglia, dopo 13 esami ho lasciato l’università. Ho fatto i sacrifici perché faccio questo lavoro da trent’anni e le prime soddisfazioni stanno arrivando ora”.