La svolta nel caso di Peppe Ottaviano è arrivata grazie all’autopsia: la morte del 40enne, trovato senza vita in casa sua a Scicli, nel Ragusano, non sarebbe dovuta a un incidente. Si sarebbe trattato di un omicidio, come la stessa famiglia della vittima sospettava dal principio, e l’esame medico legale avrebbe confermato l’evidenza di ferite e lesioni che non lascerebbero dubbi sull’incompatibilità con un fatto accidentale.
Secondo gli inquirenti, riporta la Tgr Sicilia, l’uomo sarebbe stato massacrato e ora è caccia all’autore o agli autori della brutale aggressione. Sul corpo sarebbero stati rilevati diversi traumi – oltre a quelli individuati in sede di prima ispezione cadaverica, in particolare due ferite alla testa e la frattura del setto nasale -, e tra le risultanze si parla di fratture a carico di 4 costole e cranio. L’accertamento autoptico avrebbe inoltre escluso lo scenario di un gesto anticonservativo: quanto riscontrato sul cadavere non sarebbe stato autoinferto.
Il cugino di Peppe Ottaviano: “Ho capito subito che…”
Le indagini sull’omicidio di Peppe Ottaviano sono condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Ragusa in sinergia con i colleghi dell’Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica e della Tenenza di Scicli. Intervenuto poche ore fa ai microfoni della Tgr Sicilia, un cugino della vittima, Marco Di Stefano, ha espresso tutti i suoi dubbi sul caso del 40enne sottolineando di non aver mai creduto allo scenario di un incidente dopo aver visto la scena del crimine. Troppo sangue, stando al suo racconto, perché potesse essere un fatto accidentale.
L’uomo avrebbe capito subito che qualcosa non andava e che la morte del cugino Peppe Ottaviano non era legata al predetto quadro, e ora attende l’esito dell’inchiesta con la famiglia nella speranza di arrivare al responsabile del pestaggio mortale. Secondo quanto ricostruito dal Corriere di Ragusa, a distanza di una settimana dal ritrovamento del corpo c’è una sola certezza e cioè che il 40enne è stato ucciso. Non si esclude, invece, che una fase dell’aggressione possa essere avvenuta altrove e che Ottaviano possa aver guidato, nonostante le ferite, fino alla propria abitazione dove poi sarebbe deceduto. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche immagini di una telecamera di video sorveglianza nei pressi della casa della vittima che potrebbe aver ripreso sequenze cruciali per l’inchiesta. Prima di morire, Peppe Ottaviano avrebbe trascorso alcune ore insieme ad almeno tre persone tra cui una donna, tutte identificate e sentite dagli investigatori. Non è chiaro se siano le ultime ad averlo visto vivo. La famiglia si chiede il motivo di “tanta scellerata follia” e ora attende l’esito delle indagini nel massimo riserbo.