Dal dossier lavoro alla tassa di successione, Peppe Provenzano a tutto tondo ai microfoni del Corriere della Sera. L’ex ministro del Sud, esponente di spicco del Partito Democratico, ha esordito commentando l’apertura di Matteo Salvini alla proroga del blocco dei licenziamenti: «Noi avevamo chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti e Salvini si è accodato. Poi quando il ministro Orlando ha fatto passare la norma in Cdm, a rimangiarsela è stata proprio la Lega».
Troppo tardi, secondo Peppe Provenzano, è arrivata la giravolta del Carroccio, ma i dem sono pronti a sedersi al tavolo per trattare un argomento così delicato, senza dimenticare altri interventi significativi come la riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive, ammonendo nuovamente il leader del Carroccio: «Il momento di assumersi le responsabilità è adesso, altrimenti il Parlamento rischia di intervenire in conversione del decreto dopo la scadenza del blocco dei licenziamenti. Deve essere chiara la proposta e deve essere il governo a convocare le parti sociali».
PEPPE PROVENZANO: “TASSA DI SUCCESSIONE É LIBERALE”
Peppe Provenzano si è poi soffermato su uno dei temi più divisivi all’interno della maggioranza, ovvero la tassa di successione proposta dal segretario dem Enrico Letta. L’ex ministro del Sud ha spiegato che l’obiettivo è quello di alleggerire il carico fiscale sul ceto medio, chiedendo un contributo per le nuove generazioni all’1% a chi si è arricchito anche durante la pandemia e che eredita e riceve in dono: «La tassa di successione è un principio liberale, non una proposta sovversiva, Biden va in questa direzione, io vedo largo consenso nel Paese». Peppe Provenzano ha messo in risalto che l’obiettivo è quello di mettere il lavoro al centro della ripartenza: «Nelle Semplificazioni abbiamo introdotto una norma rivoluzionaria, la clausola per l’assunzione di donne e giovani. Abbiamo dettato l’agenda e siamo molto soddisfatti anche per l’esclusione del massimo ribasso negli appalti e la disciplina dei subappalti».