Chi è Peppino Impastato?

Giuseppe Impastato, meglio noto come Peppino, era nato a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa. Il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio e altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, ucciso con una giulietta al tritolo nel 1963. Nonostante questo scenario rendesse il suo destino quasi del tutto segnato, lui dimostra grande coraggio e caparbietà e arriva così a rompere ogni rapporto con il genitore. Questo lo prota ad andare via di casa e a iniziare n’attività politico-culturale antimafiosa.

Nel corso della sua vita, seppure breve, non è stato praticamente mai inoperoso e si è così distinto anche in veste di giornalista. È lui a fondare negli anni ’70 “Radio Aut“, radio libera autofinanziata, con cui denuncia i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, e in primo luogo del capomafia Gaetano BadalamentiL’Idea socialista“, oltre ad avere aiutato i lavoratori che manifestavano per le difficili condizioni con cui dovevano convivere.

Peppino Impastato: una morte che fa ancora rumore

Nonostante siano ormai passati tanti anni, si continua ancora adesso a parlare della morte di Peppino Impastato, non solo in merito alle modalità ma anche per chi ha organizzato l’azione. Tutto è avvenuto il 9 maggio 1978, giorno passato alla storia anche per il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro. L’uomo è stato ucciso con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia.

In un primo momento si parla di atto terroristico, poi catalogato come un suicidio, in seguito al ritrovamento di una lettera che avrebbe scritto lui stesso. La situazione cambia nel momento in cui sui muri di Cinisi compare un manifesto in cui si parla di omicidio di mafia. Determinante per individuare in Badalamenti il responsabile si rivela l’opera della mamma della vittima, Felicia, e del fratello Giovanni. È proprio la mamma a riferire un episodio decisivo per l’indagine: un viaggio negli Stati Uniti del marito Luigi, dopo un incontro con Badalamenti in seguito alla diffusione di un volantino particolarmente duro di Peppino. In quell’occasione Luigi dice a una parente: “Prima di uccidere Peppino devono uccidere me“. Ed è quello che avviene: Impastato sr. muore in un incidente camuffato. L’11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all’ergastolo.