Riccardo Tsan Nan Lin, direttore generale dell’Ufficio di rappresentanza del Taiwan in Italia, per la sede di Milano, in una intervista a La Verità, ha parlato delle recenti elezioni, che hanno visto trionfare l’attuale vicepresidente ta, esponente del Partito progressista democratico che non ha alcuna intenzione di tendere la mano alla Cina. “Pechino ha sempre cercato di influenzare l’opinione pubblica, anche con intimidazioni militari, coercizione economica, bullismo diplomatico, pressioni politiche, operazioni cognitive e promozione dell’integrazione e della riunificazione”, ha sottolineato. L’esito però non è stato quello sperato.



“Il regime autoritario non ha vinto. Taiwan, infatti, considera la democrazia un valore universale che va protetto a ogni costo. Il nostro Paese continuerà anche a collaborare con gli altri partner democratici per combattere l’espansione degli autoritarismi”, ha continuato. In questo, il Paese ha tanti sostenitori. “Più di 80 governi e più di 700 personalità politiche hanno espresso le loro congratulazioni per i risultati delle elezioni presidenziali. Se Taiwan dovesse essere sopraffatta, ciò rappresenterebbe una sconfitta per ogni democrazia. È questo il motivo per cui chiede ai Paesi con cui condivide gli stessi valori di sostenerla, di consentirle la partecipazione alle organizzazioni internazionali e di non lasciarla sola”.



“Per Taiwan democrazia è valore da proteggere a tutti i costi”, l’appello di Tsan Nan Lin all’estero

Il nuovo Governo di Taiwan infatti non può che guardarsi le spalle dato che da Pechino si continua a parlare di una riunificazione inevitabile. “La minaccia della Cina è reale e lo dimostra il fatto che solo il giorno dell’apertura dei seggi elettorali, otto jet e sei navi militari cinesi accerchiavano l’isola. Inoltre, un aereo modello Y-8 Asw è entrato nella zona di Sudovest dello spazio di difesa, mettendo in allerta le forze armate. Il Paese convive da tempo con questa minaccia”, ha spiegato Riccardo Tsan Nan Lin.



È per questo motivo che il supporto dall’estero è fondamentale. “Grazie al fondamentale appoggio degli Usa e degli altri Paesi like minded e in seguito alle gravi conseguenze dell’invasione russa in Ucraina, non ritengo probabile un’invasione cinese nel breve termine. Per scongiurare in maniera definitiva tale possibilità, occorrerebbe che tutti i Paesi democratici che beneficiano in vari modi dei rapporti con Taiwan, prendessero una posizione decisa in tal senso”, ha concluso.