L’agricoltura può ripartire dai giovani che decidono di scommettere sulla terra. Per questo Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura alla Camera e candidato della Lega alle elezioni europee, ha presentato una legge per aiutarli, nella convinzione che questo sia anche il miglior modo per “governare” i cambiamenti climatici. «Per rilanciare il settore agricolo, sono necessarie due cose fondamentali: il riconoscimento sociale per coloro che scelgono questo difficile, ma gratificante, mestiere e la riduzione significativa degli ostacoli burocratici, in particolare per quanto riguarda l’accesso al credito». Ne parla alla Verità, spiegando che la Lega con questa legge vuole contrastare la preoccupante tendenza riguardante le nuove imprese agricole giovanili e promuovere, quindi, l’imprenditorialità nel settore agricolo giovanile.



Ad esempio, troppi agricoltori non vogliono lasciare le proprie aziende ai figli «per la fatica non adeguatamente ricompensata». La legge in questione, spiega Carloni, per incentivare l’accesso al credito propone la creazione di un fondo, incentivi agli intermediari finanziari e per l’erogazione di prestiti. Il leghista cita anche la stabilizzazione dell’Irap al 12,5%, crediti di imposta per la copertura fino all’80% dei costi di formazione. Tra le proposte anche la riduzione del costo degli atti notarili, priorità nella prelazione agraria, un tavolo nazionale permanente e varie iniziative per il ricambio generazionale.



“UE FERMA CONTRO CONCORRENZA SLEALE”

Mirco Carloni è critico nei confronti dell’Europa, dove «qualcuno ha trasformato l’agricoltura nel nemico dell’ambiente». L’ideologia di Bruxelles non ha fatto altro finora che «imporre sulle imprese agricole ulteriori costi e burocrazia senza comprendere che proprio la saggezza dei nostri contadini ha contribuito a preservare l’ambiente». Per il politico della Lega sono stati traditi i valori su cui è stata fondata l’Europa, visto che l’agricoltura era il “cemento” per costruire lo sviluppo economico. «I prodotti importati da Paesi terzi, che spesso non sono sostenibili e sono di dubbia provenienza, stanno entrando facilmente nelle nostre catene di produzione alimentare».



Una concorrenza sleale che penalizza i produttori europei e che spiega le ragioni delle proteste degli agricoltori, ad esempio, contro il Farm to Fork. Devono, infatti, «affrontare costi di produzione in aumento senza alcun tipo di supporto». Più che aggiustamenti al Politica agricola comune (Pac), Mirco Carloni auspica una revisione immediata per non condannare il settore primario. L’agricoltura va salvaguardata anche perché può mitigare gli effetti della crisi climatica. «Sia le tecniche di editing genomico che l’agricoltura di precisione possono ridurre gli effetti dello stress idrico o dell’eccesso di acqua con veloci cambiamenti di temperatura», aggiunge il presidente della commissione Agricoltura alla Camera alla Verità.

MIRCO CARLONI BOCCIA URSULA VON DER LEYEN

Un’altra battaglia della Lega è quella a difesa del vino. L’ultimo attacco è arrivato dal Belgio, che vuole divieti di vendita. Ma per Mirco Carloni il vino non è solo una bevanda alcolica. L’abuso è nocivo, ma un bicchiere non è un pericolo. L’attuale capo della commissione Agricoltura alla Camera alla Verità affronta anche il delicato caso del Pfizergate, spiegando che su questa vicenda la Lega esige chiarezza, aggiungendo che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non andrebbe confermata. «Questa Commissione è stata la peggiore per gli agricoltori, non ci possono essere derive ideologiche che danneggiano proprio le produzioni primarie. Credo che non ci si possa alleare con chi ha portato avanti varie follie per correre dietro agli ambientalisti da salotto mentre aumentano i tassi di interesse e i costi di produzione», conclude il leghista.