PERA CONTRO L’OCCIDENTE: “ARRENDEVOLE CON PUTIN”

In termini filo-giornalistici si parlerebbe di “intervista bombastica”: noi non amiamo particolarmente il termine ma forse ben si addice alle parole usate ieri da Marcello Pera, ex Presidente del Senato, contro i leader occidentali in merito alla tremenda guerra in Ucraina.



Rispondendo punto su punto alle domande de “Il Giornale”, l’ex candidato al Quirinale nelle file del Centrodestra non le manda a dire a Ue, Nato e Usa: li chiama «disgraziati e sciagurati» e li considera in parte responsabili dello scempio portato avanti da Putin in questi giorni. «Mille volte abbiamo messo in guardia i leader dell’Occidente. Abbiamo chiesto loro il riconoscimento di radici, di destino, di sentire. Li abbiamo implorati di darsi un’identità spirituale e culturale. Ci hanno risposto che eravamo razzisti, bellicisti, teo-conservatori ed intolleranti. Ci hanno propinato la cultura della cancellazione della storia», attacca Pera sottolineando come la guerra in corso da una settimana a Kiev «raccoglie i frutti delle loro omelie della resa, mica fanno atto di contrizione, no, ci dicono che Putin l’abbiamo creato noi…». Ancora più netto il senatore e professore contro gli attuali e passati leader Ue: «Ora che i nostri bravi politici ed intellettuali sono stati toccati nel portafoglio e nei consumi, hanno iniziato a fare la voce grossa. Dicono anche che l’Ue deve avere una propria forza. Ma guarda un po’! Dopo aver predicato e praticato l’arrendevolezza, ora fanno il ruttino».



“MERKEL HA FATTO PIÙ DANNI PER L’UE DI OBAMA PER GLI USA”

Pera se la prende in maggior modo con Angela Merkel, da molti oggi proposta come possibile voce diplomatica per negoziare con la Russia di Putin: «Ha fatto più danni lei all’Europa che Obama agli Stati Uniti. Non mi faccio illusioni sulla ripresa dell’Occidente. Le stesse manifestazioni nelle città europee sono “per la pace”, non contro l’aggressione russa», sentenzia l’ex Presidente del Senato. Riferendosi ancora alla ex Cancelliera, Pera si scaglia sui rapporti intessuti da Merkel con il leader del Cremlino: «la signora si è sempre più attaccata alla cannuccia del gas russo». Accusa Putin di non aver mai ammesso la morte del comunismo ma Pera se la prende anche con il popolo russo tout-court: «La Germania è passata attraverso il nazismo e lo vive, con dolore, come una responsabilità collettiva. Gli italiani lo stesso. I russi hanno difficoltà a misurarsi con lo stalinismo. Perché? Hanno la nostalgia, il mito del dittatore, si chiami zar o presidente? Non so darmi una spiegazione». Considerazione finale, tutt’altro che banale, sulla crisi di rigetto che l’Italia e l’Europa si apprestano a vivere con la guerra Russia-Ucraina: «problema energetico? scavare, trivellare e perforare era peccato. Lo pensava la minoranza antimoderna dei verdi. Il dramma è che le classi dirigenti li hanno assecondati. Un tubo in mare? Per carità, muoiono i pesciolini. Una centrale nucleare? Dio ci liberi, ci potremmo contaminare tutti! Una galleria? Siete pazzi? Rovina l’ambiente. Si diventa dipendenti degli altri e si aumenta il debito? È vero, ma questa è logica, che c’entra con la politica!».

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