Auto elettriche e ibride in quarantena dopo l’alluvione in Emilia-Romagna. La misura decisa dal Comune di Ravenna, su disposizione dei vigili del fuoco, riguarda però quelle che sono state sommerse dall’acqua. «A scopo precauzionale, i concessionari e i soggetti privati che a qualsiasi titolo possiedono veicoli elettrici e ibridi che hanno subito immersione in seguito agli eventi meteorologici dei giorni scorsi, o che si trovano in ambienti particolarmente umidi, devono adottare alcune misure preventive a tutela della pubblica incolumità», recita la nota che annuncia l‘ordinanza del sindaco Michele de Pescale.



Questi ha disposto 15 giorni di quarantena per questi tipi di veicoli, che quindi vanno «tenuti in spazi esterni, con una distanza tra un veicolo e l’altro, da edifici e da altri veicoli di almeno cinque metri». La notizia della quarantena imposta ad auto elettriche e ibride dal Comune di Ravenna ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei veicoli a propulsione elettrica parziale o totale. Per questo è importante capire perché è stata presa questa decisione dopo l’alluvione in Emilia-Romagna.



L’INCENDIO DI UN’AUTO ELETTRICA DOPO ALLUVIONE

Quella del Comune di Ravenna non è una decisione presa per un eccesso di zelo, in quanto le auto elettriche e ibride hanno affrontato condizioni meteo contro cui non sono progettate. A spingere il sindaco verso questa ordinanza è stato l’incendio di una Nissan Leaf all’esterno della concessionaria Destauto. Il titolare ha raccontato che l’auto in questione era rimasta immersa nell’acqua, in seguito all’alluvione, per uno o più giorni, senza circolare. La Nissan elettrica, come riportato da Corriere Romagna, ha preso fuoco in autocombustione. L’auto era in una posizione preventivamente mappata, come previsto, quindi le fiamme sono state spente in pochi minuti. Ma l’incendio ha generato comprensibile paura tra gli addetti, con carro attrezzi all’opera per salvare il salvabile. Le fiamme provenivano dalla parte bassa della vettura, quindi l’operazione è stata complessa per la natura elettrica dell’auto. Rimasta parzialmente allagata per giorni, va “bonificata” separandola dagli altri veicoli per almeno 16 giorni. Ma non c’è stato il tempo materiale per compiere questa operazione che era in agenda. Da qui la decisione del sindaco di introdurre la quarantena per tutte le auto elettriche e ibride coinvolte nell’alluvione.



I TEST PER LE AUTO ELETTRICHE E IBRIDE

Le auto elettriche e ibride non sono pericolose a contatto con l’acqua, sono progettate per isolare il pacco batteria da acqua e aria, evitando reazioni chimiche e incendi. Infatti, vengono considerate a norma, secondo le richieste dell’Ue, quando resistono alle infiltrazioni dopo un “bagno” di 30 minuti e ad un metro di profondità, altrimenti non resisterebbero neppure alla pioggia o ai guadi su strada. Le auto elettriche e ibride, quindi, sono sicure, ma un evento eccezionale come quello in Emilia-Romagna arreca notevoli danni, nel caso di questi veicoli può danneggiare l’isolamento al pacco batterie. Inoltre, ogni serbatoio di energia ha un punto debole. Nel caso delle auto elettriche è la penetrazione di acqua o aria, invece quello dei veicoli endotermici è la fuoriuscita di carburante o il contatto con fiamme o fonti di calore. In entrambi i casi può scoppiare un incendio. Per questo è importante prendere tutte le precauzioni necessarie e tutelarsi di fronte ad eventi eccezionali, come ha appunto fatto il sindaco di Ravenna imponendo la quarantena per le auto elettriche e ibride.