Lo Speaker della camera degli Stati Uniti, Mike Johnson, e il leader della minoranza in senato, Mitch McConnell, hanno inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, chiedendo lumi sulla decisione della Casa Bianca, di voler sospendere la fornitura di armi a Israele, esprimendo le proprie preoccupazioni.
Si tratta di una vicenda, come sottolinea Axios, che è estremamente importante in quanto la mossa del presidente americano risulta di fatto essere senza precedenti; attraverso lo stop delle armi ha espresso la propria preoccupazione in merito ai piani di Israele circa una possibile invasione di Rafah, una guerra che rischia di diventare un’ecatombe per la popolazione civile. La spedizione di armi verso Israele comprendeva 1.800 bombe da 2.000 libbre e altre 1.700 da 500, ha fatto sapere un alto funzionario americano, ma in quel di Rafah vi sarebbero ben un milione di sfollati, e l’ultima roccaforte di Hamas, qualora venisse attaccata dall’esercito israeliano, rischia di trasformarsi in una strage ancora più di quella già commessa dal 7 ottobre in avanti.
STOP AIUTI AMERICANI A ISRAELE: COSA STA ACCADENDO
L’amministrazione di Joe Biden si è sempre detta contraria ad una operazione di terra in quel di Rafah senza prima spiegare come si intendesse proteggere in maniera credibile i civili, ed ecco perchè ha deciso di chiudere i rubinetti. Nel frattempo Netanyahu non regala segnali positivi, visto che lunedì ha occupato il valico di Rafah, anche se comunque la Casa Bianca si dice convinta che si sia trattato di un’operazione limitata, non credendo ad un Israele che oltrepassa la “linea rossa”.
Qualora comunque dovesse verificarsi un vero e proprio conflitto, a quel punto causerebbe un “Punto di rottura” fra le relazioni fra Usa e Israele. Johnson e McConnell, nella loro lettera a Biden, sottolineano come la decisione di sospendere la fornitura di armi sia però in contrasto “con le rassicurazioni fornite in merito alla tempestiva consegna di assistenza di sicurezza a Israele”, per poi aggiungere che ritengono che l’assistenza a Tel Aviv “sia una priorità urgente che non deve essere ritardata”. Secondo loro, stoppare le spedizioni di armi mette “in discussione la promessa che l’impegno per la sicurezza di Israele rimarrà ferreo”, riferendosi a Biden.
STOP AIUTI AMERICANI A ISRAELE: “IL PUBBLICO MERITA DI COMPRENDERE”
“Il pubblico americano merita di comprendere la natura, i tempi e la portata di queste revisioni”, hanno scritto ancora, precisando che i rapporti incrinati fra Stati Uniti e Israele “rischiano di incoraggiare i nemici di Israele e minare la fiducia che altri alleati e partner hanno negli Stati Uniti”. Johnson e McConnell chiedono quindi a Biden di fornire delle “risposte pertinenti” entro la fine della settimana in merito alla decisione di stoppare eventuali altre spedizioni e quando si prevede che il blocco terminerà.
La decisione di sospendere le armi non è comunque stata accolta solo con ostracismo in America, visto che numerosi politici si sono detti d’accordo con Biden. “Penso che se i leader israeliani non dimostrano che hanno intenzione di elaborare un piano migliore, penso che sia una cosa ragionevole considerare come condizioneremo gli aiuti”, ha affermato il senatore Mark Kelly
יו"ר בית הנבחרים מייק ג'ונסון ומנהיג המיעוט בסנאט מיטש מקונל שלחו מכתב לנשיא ביידן ובו הביעו דאגה רבה מהחלטה להשהות משלוח נשק לישראל. הם ביקשו לקבל הבהרות עד סוף השבוע pic.twitter.com/T49zuJoQzZ
— Barak Ravid (@BarakRavid) May 8, 2024