Nelle ultime ore di Elezioni USA 2024 si sta verificando un’interessate fatto che traspare perfettamente dei Trend di Google, ovvero il picco di ricerche negli States sul ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale: nell’arco di poche ore il nome del presidente uscente associato a ‘drop out’ ha subito un repentino aumento e secondo alcuni analisi è destinato a salite ulteriormente man mano che gli elettori si recheranno alle urne.



Quegli stessi analisti – d’altronde – credono che il picco di ricerche sul ritiro di Biden sia dovuto al fatto che moltissimi elettori avrebbero scoperto solamente dopo essersi presentato alle urne che il Dem non era presente tra i due nomi nella scheda elettore; ma non è chiaro come e se questo abbia influito in qualche modo nella loro scelta. (agg di LD)



JOE BIDEN SI È RITIRATO DALLE ELEZIONI USA 2024: COSA È SUCCESSO

Joe Biden si ritira, anzi no: è stata un’estate particolarmente calda per l’attuale (ma ancora per poco) presidente degli Stati Uniti, alla fine non si è candidato alle Elezioni Usa 2024, suo malgrado oseremmo aggiungere. Infatti, nell’aprile dello scorso anno aveva annunciato la sua candidatura per correre per quello che poteva essere il suo secondo mandato. Lo aveva fatto con uno spot e aveva puntato su Julie Chavez Rodriguez come manager della sua campagna elettorale, affidandosi ad altre persone che avevano collaborato con lui in passato e nella campagna di quattro anni fa.



Nei mesi successivi, però, a causa delle pressioni del suo stesso partito e al blocco di 90 milioni di fondi elettorali da parte dei donatori, ha deciso di fare un passo indietro. Decisivo in tal senso si è rivelato il dibattito televisivo con il rivale Donald Trump, che si è rivelato disastroso per Biden. Così a luglio è scoppiato il caos ritiro dalla corsa per le Elezioni Usa 2024, dopo cui ha annunciato di sostenere la nomination di Kamala Harris, sua vicepresidente, nella sfida con Trump per la Casa Bianca.

PERCHÉ BIDEN NON SI È CANDIDATO: DAL DIBATTITO FLOP AI DUBBI SULLE CONDIZIONI

Qualcuno ha pure definito tardivo il ritiro di Joe Biden, che così è diventato il primo presidente nella storia americana a fare un passo indietro durante una corsa elettorale. Ha resistito per oltre tre settimane agli appelli a dimettersi in seguito al flop nel primo dibattito televisivo in vista delle nuove elezioni. Il fatto che si sia tenuto in anticipo rispetto al passato, ad esempio prima anche delle convention dei due partiti, in cui vengono ufficializzate le nomine dei candidati, è stato positivo per i democratici, che così hanno potuto cambiare in corsa.

In realtà, a molti candidati è capitato di commettere dei passi falsi nei dibattiti per poi riprendersi, ma nel caso di Biden hanno pesato i dubbi sulle sue condizioni di salute, sulla sua tenuta a livello fisico e cognitivo, quindi all’indomani del dibattito tv sono iniziate a trapelare le voci riguardanti una possibile sostituzione, ipotesi che fino ad allora era considerata remota. Kamala Harris peraltro era ritenuta la scelta più probabile in caso di ritiro secondo la maggior parte degli analisti politici.

BIDEN SCARICATO DAI FEDELISSIMI DEM

Ha provato a resistere con caparbietà Joe Biden, a restare in sella per le Elezioni Usa 2024, ma quando è stato scaricato dei democratici più alti in grado ha capito di non poter più andare avanti nella sfida con Donald Trump. Ad esempio, sono circolate voci di incontri con il leader della minoranza alla Camera e della maggioranza al Senato, rispettivamente Hakeem Jeffries e Chuck Schumer, i quali gli avrebbero espresso chiaramente che quell’ostinazione avrebbe messo a rischio la tenuta dei democratici nel Congresso, suggerendogli di farsi indietro per salvare la sua eredità e gli Stati Uniti da un ritorno di Trump.

Pare che Biden non l’abbia presa affatto bene, esprimendo la sua disapprovazione e di essere il candidato ideale per la sfida al tycoon, ma poi altri democratici si sono aggiunti alla lista di quelli che lo hanno scaricato, come Adam Schiff, il californiano che è dietro i due impeachment di Trump. Nonostante il suo tentativo di rilanciarsi agli occhi dei suoi cittadini e del suo partito, quando sono stati congelati 90 milioni di dollari da parte di un gruppo di super donatori è apparso ancor più evidente che la candidatura del presidente Usa aveva le ore contate.