FERRARI AZZURRA A MIAMI, TRA STORIA E MARKETING
La Ferrari è azzurra (almeno in parte) per il Gran Premio di Miami 2024 di Formula 1 che caratterizza per il Circus il primo weekend del mese di maggio. Innanzitutto, dobbiamo in realtà sottolineare che si tratta di un cambio di colore solo parziale: nei giorni scorsi su moltissimi siti e giornali sono apparse foto di una Ferrari SF-24 completamente azzurra, in realtà il colore di base sarà sempre lo storico rosso della scuderia di Maranello, ma vi saranno ampi squarci d’azzurro, in particolare sugli alettoni, sui cerchioni e anche sulle fiancate, quindi effettivamente la differenza cromatica sarà evidente, sebbene non così radicale come si poteva immaginare nei giorni scorsi.
Il cambio più evidente sarà nelle tute dei due piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz, perché quelle saranno effettivamente tutte azzurre. Possiamo allora naturalmente chiederci il perché di questa Ferrari azzurra a Miami e dobbiamo dire che le risposte sono due, una romantica, cioè una citazione storica del legame fra Ferrari e l’America, nel 70° anniversario della presenza del marchio oltreoceano, l’altra decisamente più prosaica. Cominciando da quest’ultima, Miami sancisce la prima uscita del nuovo sponsor principale della Scuderia di Maranello, che infatti adesso ufficialmente si chiama Scuderia Ferrari HP, con le ultime due lettere che indicano la Hewlett-Packard, colosso informatico americano che ha sottoscritto un accordo pluriennale con la Ferrari diventandone title sponsor e favorendo il tocco azzurro.
FERRARI AZZURRA A MIAMI: CI SONO PRECEDENTI E NOMI MITICI
Una operazione quindi di marketing, che tuttavia consente anche un tuffo nella storia, perché la Ferrari azzurra non è una novità assoluta nella storia della Formula 1, tutt’altro. L’azzurro La Plata e l’azzurro Dino – quest’ultima tonalità addirittura prende il nome dal compianto figlio di Enzo Ferrari, scomparso prematuramente a soli 24 anni – sono due tonalità che piacevano molto allo storico fondatore e nei primi decenni di attività in Formula 1 i meccanici in pista e in fabbrica indossavano tute di quel colore, in contrasto con il Rosso Ferrari della macchina in pista, fino alla metà degli anni Settanta quando il rosso (magari con un po’ di bianco) ha preso il sopravvento anche sulle tute.
L’azzurro La Plata era tecnicamente il colore nazionale dell’Argentina nelle corse, come lo era il rosso per l’Italia o il verde per la Gran Bretagna, ma fu utilizzato molto spesso ed è legato in particolare al nome di Alberto Ascari, ma sono tanti i piloti della Ferrari che vestivano in azzurro. Quanto invece al cambio di colore della monoposto, dobbiamo appunto osservare che la Ferrari sarà azzurra solo parzialmente, e allora possiamo ricordare gli inserti gialli anche negli ultimi Gran Premi d’Italia a Monza, in quei casi per onorare la città di Modena. L’esempio più celebre di una Ferrari davvero di un altro colore restano le ultime due gare del 1964 (Stati Uniti e Messico), nelle quali la Ferrari si presentò con una vettura di colore bianco e blu, i colori del Nart (North American Racing Team), la scuderia satellite a cui si affidò Enzo Ferrari per protesta contro la Fia a causa della mancata omologazione della nuova macchina per la 24 Ore di Le Mans.