E’ un’estate di crisi per il fritto misto. Uno dei piatti più diffusi sia a pranzo che a cena, anche consumato nei vari locali vicini alle spiagge, sta perdendo colpi per via del caro olio. Se ne è occupato Gambero Rosso, che ha effettuato una sorta di reportage in Romagna, a cominciare da Riccione, intervistando alcuni ristoratori. L’olio di semi, che solitamente si usa per le fritture, è passato da 60 centesimi a 5 euro al litro, di conseguenza mangiare un fritto misto di qualità sta diventando un lusso per pochi.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, da due anni a questa parte, si sono verificati rincari un po’ ovunque per il settore food, e anche l’olio ne ha risentito, causando a cascata rialzi dei prezzi su altri prodotti, come appunto il fritto misto. Maurizio Signorini, titolare dal 1988 di Azzurra, in piazzale Azzarita 2 a Riccione, racconta di come tutti vogliano il fritto misto assieme agli spiedini di mare, ma per farlo buono bisogna spendere una cifra sconsiderata in quanto “L’olio di semi costa troppo”.
PERCHÈ IL FRITTO MISTO È SEMPRE PIÙ CARO: “OGGI PREFERISCONO LA PASTA”
L’anno scorso il fritto misto andava alla grande, racconta ancora, ma quest’anno i clienti virano su altro, come ad esempio un piatto di pasta, che “sazia e costa il giusto”. Già nel 2022, quando scoppiò la guerra in Ucraina, si accesero i riflettori sul rincaro del prezzo dell’olio, tenendo conto che Kiev e Mosca rappresentano insieme l’80% delle esportazioni mondiali di olio di semi, soprattutto quello di girasole.
Per Gianluca Serafini dell’Associazione Ricreativa Circolo Pescatori La Pantofla di Cervia, si sono però verificate delle “speculazioni assurde” negli ultimi due anni, aggiungendo di essere “sotto ricatto” da almeno due stagioni “delle aziende grossiste”. A completare il “guaio”, il fatto che nel contempo è aumentato anche il costo dell’energia elettrica e il prezzo del calamaro, che è ovviamente la base del fritto misto, per un prezzo cresciuto del 70/80 per cento in più.
PERCHÈ IL FRITTO MISTO È SEMPRE PIÙ CARO: “QUANDO VAI A PRENDERE IL PESCE SONO DOLORI…”
Serafini è stato costretto ad aumentare il fritto misto in due anni da 10 euro a 11,5, ma “utilizzando pesce congelato”. Anche se il listino sembrerebbe comunque essersi stabilizzato, non è facile per un’attività ristorativa proporre certe cifre che possono ovviamente spaventare il cliente. Serafini a riguardo sottolinea come molti aggiungano verdure nel piatto per aumentarne il volume, un escamotage che in qualche modo soddisfa il commensale, mentre altri fanno porzioni più mignon.
Alessandro Rocchi, titolare dell’Osteria Bartolini di Cesenatico, sottolinea le difficoltà nel reperire pesce a buon mercato: se si va al mercato a cercare “gamberi, calamari, scampi, mazzancolle di prima scelta. Lì sono dolori”. Un fritto misto che sembrerebbe quindi salvo, ma con porzioni magari più piccole e con verdure in più, in attesa di tempi migliori che speriamo possano arrivare quanto prima, tenendo conto che l’inflazione sta piano piano diminuendo.