GIORNALISTA SADIKU BANDITO DALLA UEFA, IL PRECEDENTE
Ci è cascato ancora il giornalista kosovaro Arlind Sadiku ed è stato cacciato dagli Europei 2024. Quando in campo scendono le Nazionali, soprattutto con precedenti storici delicati e tesi, è difficile concentrarsi solo sull’ambito sportivo. Basti pensare ai Mondiali del 2018 quando Xhaka e Shaqiri, giocatori della Svizzera, esultarono con il gesto dell’aquila bicipite albanese contro la Serbia, riferendosi naturalmente alle persecuzioni subite durante la guerra di Jugoslavia che entrambe le famiglie dei calciatori hanno vissuto fino ad ottenere la cittadinanza elvetica.
Il gesto in sé, che riprende appunto la bandiera albanese, è motivo di orgoglio e appartenenza, non nasconde di base un significato bellico o provocatorio. Anzi, spesso viene riproposte da persone non albanesi quando si reca in Albania come gesto di rispetto. Va però detto che in certi contesti è inevitabile che gli attriti passati possano far sollevare polemiche. A distanza di sei anni dal caso Xhaka-Shaqiri, culminato con una multa per entrambi, la storia si è ripetuta.
SADIKU E IL GESTO DELL’AQUILA: LA FEDERCALCIO SERBA VINCE IL RECLAMO
Questa volta a mimare l’aquila simbolo della comunità e del popolo albanese è stato un giornalista kosovaro di nome Arlind Sadiku. Prima della sfida tra Inghilterra e Serbia, terminata 1-0 grazie al gol di Bellingham, Sadiku era in diretta televisiva mentre raccontava dal campo le ultime sensazione a pochi minuti dall’inizio della gara.
Il giornalista era dalla parte di stadio occupata dai tifosi serbi e dopo averli guardati, ha fatto il famoso gesto dell’aquila, scatenando la reazione dei tifosi. Un gesto che la Serbia ha voluto far notare alla UEFA con tanto di reclamo da parte della Federcalcio. La mossa dei serbi è stata accolta da Nyon che ha optato per una squalifica verso Sadiku che infatti non ha potuto presenziare in occasione del match tra Croazia-Albania.
LE PAROLE DI SADIKU: “IL GESTO NON È UN REATO, SONO ORGOGLIOSO”
Arlind Sadiku, giornalista kosovaro protagonista del gesto contro i tifosi serbi, ha voluto poi commentare sul proprio profilo Facebook l’accaduto, sottolineando come il gesto dell’aquila non è mai stato e non sarà mai un reato penale. Arlind Sadiku si è detto orgoglioso del simbolo che rappresenta all’Albania e di essere albanese, specificando che non ha né offeso né provocato nessuno.
Arlind Sadiku ha poi usato parole forti dicendo che a lui non importa di essere stato escluso, considerando anche di non avere un nome così importante tra i giornalista, ma ci teneva comunque a ribadire che così la sconfitta è dello Stato che rimane in silenzio. Alla fine Sadiku ha presenziato regolarmente sugli spalti da tifoso in occasione di Albania-Croazia.