Perché il vaccino anti-Covid non offre una protezione che duri per tutta la vita, come accade, ad esempio, con quello contro il morbillo? Un quesito al quale ha provato a fornire una risposta esaustiva sotto il profilo medico-scientifico il “Washington Street Journal”, che ha sottolineato come i funzionari statunitensi stiano valutando se autorizzare i richiami Covid-19 per gli adulti vaccinati (terza dose) a soli sei mesi di distanza dal primo ciclo.



In particolare, Rustom Antia, un professore di Biologia alla Emory University e specializzato nelle risposte immunitarie, ha dichiarato: “Un vaccino davvero buono fa sì che qualcuno non venga infettato anche se è esposto al virus. Ma non tutti i vaccini sono ideali”. Esistono infatti tre livelli di difesa, che includono la protezione completa contro l’infezione e la trasmissione, la protezione contro le malattie gravi e la trasmissione e la protezione contro la malattia grave. “Fondamentalmente, conta il livello di anticorpi o anticorpi neutralizzanti per millilitro di sangue”, ha aggiunto Mark Slifka, professore della Oregon Health & Science University.



VACCINO ANTI-COVID: NON SI CONOSCE LA SOGLIA DI PROTEZIONE

L’esperto ha poi specificato che con il tetano, la difterite e il morbillo “siamo fortunati, in quanto abbiamo identificato quale sia la soglia di protezione. Stiamo parlando di un dato molto importante: si tiene traccia del declino degli anticorpi nel tempo e, se si conosce la soglia di protezione, si può calcolare la durata della protezione. Con il Coronavirus, invece, questo non lo sappiamo”.

Va poi evidenziato come morbillo, parotite, rosolia e varicella non mutino affatto, mentre almeno otto varianti del virus SARS-CoV-2 sono state individuate. Questo rende più complicato il funzionamento del vaccino. Non solo: alcune speranze si erano concentrate attorno alla possibilità di sconfiggere la pandemia raggiungendo l’immunità di gregge, ma, secondo il dottor Antia, il modo in cui i Coronavirus infettano le loro vittime rende difficile questa eventualità. “È molto improbabile che i vaccini portino a un’immunità di gregge duratura per molte infezioni respiratorie – ha asserito –. L’immunità di gregge dura solo per un modesto periodo di tempo. Dipende da quanto velocemente cambia il virus”.