A poco meno di due anni dallo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina le numerose sanzioni che l’Ue ha imposto sembrano continuare a non funzionare come dovrebbero. Appare, infatti, evidente che se il loro scopo era quello di rendere più difficile a Vladimir Putin condurre la guerra, colpendolo sotto l’aspetto economico, non sono riuscite minimamente nel loro scopo, e contestualmente l’economia russa dopo un momento difficile, appare più forte di molte altre mondiali.
Secondo un’analisi di Maria Demertzis, che fa parte dei think tank Brugel, specializzato in economia europea ed estera, ci sono principalmente tre ragioni per cui le sanzioni Ue imposte alla Russia non stanno funzionando. L’assunto generale, però, è che l’Europa due anni fa partiva da una posizione svantaggiata perché non era quasi mai capitato di dover imporre pacchetti di sanzioni, tanto meno contro uno stato forte come quello russo. L’Ue, contestualmente, sembra essersi resa conto che sulle sanzioni contro la Russia non conta tanto la quantità, quanto la necessità di ottenere un consenso, finora in parte mancante, della maggior parte dei paesi mondiali affinché siano efficaci.
Le tre ragioni per cui le sanzioni Ue contro la Russia non funzionano
L’Ue, nell’imporre sanzioni alla Russia, si è infatti accorta ben presto che mancava il consenso di numerosi attori dell’Onu che non le ritenevano legittime. Durante la crisi energetica, poi, la mancanza di consenso si è trasformata in risentimento, perché i paesi più poveri del mondo ne hanno fatto le spese maggiori, incolpando l’Europa proprio per le sanzioni. Similmente, nessuno di quei paesi poveri era (ed è) disposto a rompere i contatti con la Russia, con l’esito che la loro cooperazione si è accentuata.
L’energia, inoltre, è la seconda ragione per cui le sanzioni Ue contro la Russia non stanno funzionando. Durante tutto il primo anno di guerra l’Europa ha continuato a dipendere dal gas russo, finanziando indirettamente con circa 140miliardi quella stessa guerra che stava cercando di interrompere. L’Unione era svantaggiata nei confronti della Russia proprio per via del fondamentale gas, e nonostante ad oggi le forniture si siano ridotte a circa un sesto di quelle del 2021, non si sono interrotte completamente.
Infine, le sanzioni Ue contro la Russia si stanno rivelando inefficaci anche perché stanno frammentando ulteriormente un mercato mondiale già a pezzi. Bloccando gli asset della banca russa, infatti, l’Europa ha creato una corsa alla diversificazione delle riserve estere da parte degli stati mondiali, riducendo leggermente il valore di dollaro ed euro a favore dell’oro. Inoltre, si stanno intensificando gli sforzi per creare le valute digitali delle banche centrali, vanificando la necessaria infrastruttura dollaro/euro che regola ora le borse valori, e fornendo, potenzialmente, alla Russia un ulteriore modo per aggirare le sanzioni Ue.