ELEZIONI ANTICIPATE IN FRANCIA: DOPO I RISULTATI FLOP ALLE EUROPEE MACRON HA SCIOLTO IL PARLAMENTO. ECCO COSA È SUCCESSO

Il 30 giugno e 7 luglio 2024 prossimi la Francia tornerà alle urne per le Elezioni anticipate del Parlamento: così ha deciso nell’immediato post-risultati Elezioni Europee 2024 il Presidente Emmanuel Macron, accogliendo l’invito del presidente del Rassemblement National Jordan Bardella di sciogliere l’Assemblea Nazionale e indire nuovo voto in un mese. Sebbene a livello europeo i Liberali di Renew dovrebbero rimanere in maggioranza, nonostante la sconfitta alle Europee in Francia, è sul destino a lungo termine della sfida Macron-Marine Le Pen che si concentrano oggi le maggiori riflessioni dei più disparati politologi a Parigi.



Per capire cosa sia successo – e perché soprattutto Macron non si sia dimesso – nel giro di poche ore, serve fare un passo indietro e tornare alle Elezioni Presidenziali 2022, quando il Presidente dell’Eliseo si confermò all’Eliseo al ballottaggio, nonostante la sconfitta al primo turno contro la leader di destra: la difficoltà nel comporre la maggioranza successiva, in quanto senza vittoria netta anche alle Elezioni legislative, e il rimpasto di Governo che ha portato a fine 2023 Gabriel Attal come nuovo Premier francese, hanno portato un forte scollamento tra l’elettorato e il Presidente francese. Le Europee dovevano essere il rilancio di Macron ma sono state il suo momento più difficile da quando è succeduto a Francois Hollande 7 anni fa: Le Pen e Bardella con il RN hanno più che doppiato la lista Reinassance-Renew Europe, portando alla difficile scelta di sciogliere il Parlamento francese e indire nuove elezioni.



«Ho deciso di restituirvi la scelta del vostro futuro parlamentare. È una decisione grave, pesante, ma è soprattutto un atto di fiducia. Questo è meglio di tutti gli accordi, di tutte le soluzioni precarie. Fiducia nella Francia, per plasmare il futuro e non arretrare», ha detto Macron nel suo discorso di indizione delle Elezioni anticipate in Francia a fine giugno. Contro la destra in crescita, il leader liberale fa appello nuovamente a tutte le forze politiche che non condividono il progetto di Marine Le Pen e punta su quelle per riuscire nell’impresa di recuperare circa un 15% di voti in meno di un mese. «Siamo pronti a esercitare il potere, pronti a porre fine a questa immigrazione di massa, a fare del potere d’acquisto una priorità, pronti a rilanciare la Francia», è stato il commento della leader RN dopo le Elezioni anticipate annunciate da Macron.



IL “PIANO MACRON” CONTRO MARINE LE PEN: FARLE VINCERE LE LEGISLATIVE PER LOGORARLA VERSO LE PRESIDENZIALI?

La strategia di Emmanuel Macron ai più è sembrata drastica e forse anche frettolosa dopo la sconfitta di Renew alle Elezioni Europee 2024: eppure, vista con un po’ più di logica e “spregiudicatezza” politica, la mossa di Macron potrebbe avere un piano molto più a lungo termine, ovvero l’orizzonte del 2027 più che quello del 2024. Visti i risultati delle Europee, molto difficilmente Marine Le Pen riuscirà a perdere le Elezioni Legislative di fine giugno, portandosi così per la prima volta a controllare la maggioranza dell’Assemblea Nazionale con una larga coalizione di destra.

«Possiamo avere persone che hanno fatto altre scelte politiche, che hanno sostenuto i Repubblicani, che hanno sostenuto Emmanuel Macron in passato o che hanno sostenuto la sinistra, ma che sono d’accordo con le nostre proposte», ha detto stamane Bardella, leader assieme a Marine Le Pen e grande artefice della vittoria di RN alle Europee 2024. Sarà lui il candidato Premier della destra alle prossime Elezioni Legislative, come ribadito da Le Pen nelle scorse ore: ma con il “piano Macron” che c’azzecca? L’idea – per ora solo una “fantasia” politica ma che ben presto potrebbe essere suffragata dai fatti – sarebbe quella di anticipare le urne, evitando le dimissioni e puntando ad un nuovo Parlamento che con ogni probabilità sarà amministrato dalla destra di Le Pen e Bardella. A quel punto ottenere una sorta di “logoramento” a lungo termine che porti la Francia verso le lontane Elezioni Presidenziali (nel 2027), con un Rassemblement National non più partito d’opposizione in continua ascesa ma come maggioranza nel Parlamento da “condividere” l’onere del potere assieme all’Eliseo di Macron. Il calcolo dell’ex leader di En Marche sarebbe quello di frenare l’avanzata della destra di Le Pen mandandola al potere ed evitando che il divario già amplissimo attualmente tra RN e Renew porti una vittoria al primo turno alle prossime Presidenziali di Francia. Solo “fantasia” o mero, spudorato, calcolo politico?