Mauro Repetto, la collaborazione con Max Pezzali e…

Mauro Repetto è stato il fondatore degli 883 insieme all’ex compagno di scuola Max Pezzali, suo grande amico. Mauro Repetto è cresciuto a Pavia, dove ha frequentato il liceo scientifico. Proprio sui banchi di scuola ha conosciuto Max Pezzali, con cui ha iniziato a scrivere le sue prime canzoni. Nel 1989 Pezzali ha preso parte al programma 1,2,3 Jovanotti e, dopo aver conosciuto il produttore Claudio Cecchetto, ha formato insieme allo storico amico gli 883, con cui nel 1991 ha partecipato al Festival di Castrocaro (con il singolo Non me la menare). La band ha raggiunto il successo con il brano Hanno ucciso l’Uomo Ragno e Repetto ha acquisito con la band non solo successo come coautore di alcuni brani ma anche come ballerino. Nel 1993 è uscito l’album Nord sud ovest est, che ha riconfermato il successo della band, così come Remix ’94.



Successivamente Repetto ha deciso di lasciare gli 883 per trasferirsi negli States. Nel 1995 ha inciso il suo primo album da solista, ZuccheroFilatoNero. L’album è stato un flop, e a seguire Repetto ha deciso di tentare di nuovo la fortuna trasferendosi in Francia, dove ha realizzato un cortometraggio (Point Mort) e ha lavorato come animatore a Disneyland Paris. A seguire ha lavorato come manager e ha fondato insieme a sua moglie la ditta di design Manjaca. Lui e Max Pezzali hanno mantenuto buoni rapporti, e infatti Repetto ha lavorato come compositore ad alcuni suoi brani e in alcune occasioni è tornato ad esibirsi sul palco con lui. Sposato con la designer francese Josephine, Mauro Repetto è padre di due figli, Dean e Carla.



Perché Mauro Repetto ha detto addio agli 883? La verità

Quando Mauro Repetto decise di abbandonare il gruppo degli 883 i fan rimasero molto delusi. Tttu continuavano a chiedersi se alla base dell’addio ci fossero state delle incomprensioni con Max Pezzali e il resto del gruppo. Dopo alcuni anni, Mauro Repetto spiegò che in quel momento aveva provato la sensazione di non essere più a suo agio con se stesso: “Sì, mi sentivo inadeguato, un pesce fuor d’acqua: in realtà, le canzoni per me erano quasi una scusa per stare insieme con il mio migliore amico; non avevo mai pensato di ritrovarmi in un “can can” che ci aveva trasformato in veri e propri idoli per migliaia di ragazzi. Mi ricordo che entrai in crisi è iniziai a chiedermi sempre più spesso: “Ma io che cosa voglio veramente dalla mia vita, dal mio futuro?”. In più, mi sentivo senza talento, e ciò accresceva la mia insoddisfazione. Non sapevo cantare, non sapevo suonare… e ballavo come un forsennato. Mi sentivo inutile, un peso pure per Max, perché quello non era più il gioco di due ragazzi e io non sapevo più chi ero veramente. Stavo impazzendo”.



Poi Mauro Repetto ha ricordato il momento in cui comunicò a Max Pezzali la sua decisione: “Così, il sabato di Pasqua del 1994, dopo esserci visti a casa sua, ci fu l’addio. Ricordo che Max mi disse: “Ok Mauro, ci vediamo lunedì alle 14″. lo, abbassando gli occhi, replicai: “Max, io veramente parto per l’America. Vado a Miami. […] Aveva capito il mio disagio. Ci mettemmo d’accordo: lasciai a Max il marchio 883 e conservai i diritti d’autore sulle canzoni pubblicate. Devo dire che ho ancora nelle orecchie le parole che mi disse mio padre la sera stessa a cena: “Sei un matto, altro che Uomo Ragno, tu hai ucciso la gallina dalle uova d’oro”. E fu inutile”.