MOGOL E LA SEPARAZIONE DA BATTISTI: “PER PRINCIPI, NON PER DENARO”

Perché Mogol litigò con Lucio Battisti e quali furono i motivi che li portarono a non lavorare più assieme? Questa sera l’87enne Giulio Rapetti, tra i più grandi parolieri e produttori discografici degli ultimi decenni, sarà protagonista nel nuovo appuntamento con “Evviva!”, lo show condotto da Gianni Morandi che racconta i primi 70 anni della televisione attraverso le canzoni più celebri o semplicemente iconiche e alcuni dei protagonisti della scena attuale e del passato. E la presenza assieme a Morandi di Mogol sarà anche l’occasione per riaccendere i riflettori su quello storico sodalizio, artistico ma anche umano, che il discografico milanese ebbe col compianto Lucio Battisti, prima della loro separazione. Ma quali furono i veri motivi della rottura e cosa è emerso negli ultimi quarant’anni?



Raccontare perché Mogol litigò con Lucio Battisti e quali furono le reali motivazioni dietro una scelta che all’epoca sorprese tutti (e di cui conosciamo la coda ‘legale’ con la lunga battaglia che vede contrapposti da anni il paroliere e Grazia Letizia Veronese, vedova del cantautore laziale) dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, agli Anni Sessanta. Fu allora che nacque un legame che rimarrà saldo fino all’inizio del 1980: Mogol, convinse Battisti a cantare le sue stesse canzoni, cosa che lo portò prima a Sanremo 1969 e progressivamente al successo tanto che alcuni dei brani che la coppia ideò assieme oggi sono diventati oramai delle pietre miliari della canzone leggera nostrana. Eppure, come detto, all’inizio degli Anni Ottanta, i due presero strade diverse e, al di là di altri motivi addotti da conoscenti e addetti ai lavori, pare che tutto nacque per motivi di carattere economico.



MOGOL E LUCIO, PERCHÈ SI SONO SEPARATI? MOTIVI ARTISTICI E… LO ‘ZAMPINO’ DI VELEZIA?

Spiegare il motivo perché Mogol litigò con Lucio Battisti necessita di una premessa: la loro separazione avvenne in modo molto civile e senza tanti proclami o polemiche, come sovente accade oggi, e certamente alla base della scelta dei due c’erano anche motivazioni di carattere artistico. Tuttavia, come ha raccontato lo stesso Rapetti in diverse interviste, uno dei nodi era rappresentato dal mancato accordo in merito alla distribuzione dei proventi dei loro successi. Se Mogol continuò a collaborare con altri big della musica italiana, Battisti scelte di affidarsi a Velezia, moniker della moglie Grazia Letizia Veronese, oltre che a Pasquale Panella. Insomma, se da una parte si decise di perseguire orizzonti artistici diversi, dall’altra si separarono anche per la ripartizione dei diritti d’autore, su cui Mogol non era d’accordo e secondo il quale fu la moglie di Battisti a intervenire, influenzando il rapporto tra lui e Lucio.



Nel libro “Il mio mestiere è vivere la vita” si era tornati sull’argomenti e c’erano state nuove rivelazioni sul perché Mogol litigò con Lucio Battisti: nel volume dello stesso Giulio Rapetti, e nelle interviste concesse dal diretto interessato, si spiega che “allora c’era questa formula per cui il musicista prendeva l’8% e il paroliere il 4%, la Siae voleva così. Battisti quando ha iniziato era un dilettante, ma non ho mai voluto fargli firmare documenti sotterranei”. Poi, col sodalizio che prendeva quota, Mogol propose un nuovo accordo dato che era la combinazione dei loro talenti musicali dietro la genesi dei loro capolavori, con una ripartizione equa delle royalties: “Quando abbiamo venduto i diritti dei brani alla Numero Uno ho detto che avrei scritto alla pari: 6% a lui e 6% a me, altrimenti non avrei più scritto. Da allora Lucio ha lavorato con altri”. Mogol ha pure aggiunto: “Sono certo che avremmo potuto fare altri album straordinari. Ma c’è stata una ragione di principio che ci ha portato a dividerci, non una questione di soldi”.