Da ben prima che cominciasse la quarta ondata Covid gli esperti hanno cominciato a parlare di “epidemia dei non vaccinati”. Una tesi che suggerisce che le persone vaccinate non siano rilevanti nell’epidemiologica del Covid e che per il professor Günter Kampf è sbagliata. L’uso di questa espressione potrebbe incoraggiare a sostenere che i no vax rappresentino una “minaccia” per i vaccinati, ma si tratta di «una visione troppo semplice» per lo scienziato, colui che nel 2020 ha firmato lo studio da cui emerse che il coronavirus è in grado di persistere su superfici come tavoli e maniglie per giorni. «Ci sono sempre più prove che gli individui vaccinati continuano ad avere un ruolo rilevante nella trasmissione», ha scritto su The Lancet.



Ad esempio, ha citato il Massachusetts, in Usa, dove su 469 nuovi casi Covid rilevati durante vari eventi nel luglio 2021, ben 346 di questi (74%) riguardano persone completamente o parzialmente vaccinale. Di queste, 274 (79%) erano sintomatiche. Ma il professor Günter Kampf ha evidenziato anche che «i valori della soglia del ciclo erano ugualmente bassi tra le persone completamente vaccinate (mediana 22-8) e le persone non vaccinate, non completamente vaccinate, o il cui stato di vaccinazione era sconosciuto (mediana 21-5)».



“PERICOLOSO PARLARE DI EPIDEMIA DEI NO VAX”

Questo vuol dire che la carica virale è elevate anche tra le persone completamente vaccinate. Ma il professor Günter Kampf, restando sempre negli Stati Uniti, ha citato 10.262 casi Covid riportati tra vaccinati entro il 30 aprile 2021, di cui 2.725 (26-6%) asintomatici, 995 (9-7%) ricoverati, e 160 (1-6%) sono morti. Chiaramente con questi dati non intende sminuire l’efficacia del vaccino, ma sottolineare che i vaccini non sono una soluzione definitiva, come del resto aveva già spiegato il Financial Times.

«Le persone vaccinate hanno un rischio minore di malattia grave, ma sono ancora una parte rilevante della pandemia. È quindi sbagliato e pericoloso parlare di una pandemia dei non vaccinati», ha scritto infatti su The Lancet. Da qui l’invito dello scienziato ai funzionari di alto livello e colleghi a «fermare la stigmatizzazione inappropriata delle persone non vaccinate, che comprendono i nostri pazienti, colleghi e altri concittadini, e a fare uno sforzo in più per unire la società».