Nelle scorse ore, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha inviato un appello a Kiev affinché vengano distrutti gli agenti patogeni depositati nei laboratori dell’Ucraina. Quali sono le ragioni alla base di questa istanza? La spiegazione giunge attraverso le colonne del “Corriere della Sera”, sulle quali Margherita De Bac spiega che si tratta di un appello prudenziale che punta a prevenire il rischio che durante il conflitto alcuni agenti patogeni altamente infettivi come virus, batteri o tossine si disperdano nell’ambiente e si diffondano fra la popolazione già duramente colpita dai bombardamenti. La rete ospedaliera ucraina non sarebbe capace di sostenere emergenze infettive.



Come si legge nel servizio, nel Paese dell’Est Europa “ci sarebbero solo due laboratori ad alta sicurezza autorizzati a trattare agenti patogeni altamente diffusivi e pericolosi. Fra questi non dovrebbe esserci il virus del vaiolo, in possesso soltanto di Usa e Russia almeno ufficialmente. L’Oms ha una lista di agenti patogeni che dovrebbero essere distrutti. Come? Basta la candeggina, oppure un trattamento al caldo in autoclave per 2 minuti oppure bruciarlo”.



AGENTI PATOGENI UCRAINA: QUALI SONO I RISCHI?

Come spiega ancora il “Corriere della Sera” a proposito degli agenti patogeni nei laboratori dell’Ucraina, non è da escludersi il rischio che possano essere utilizzati come armi. In ogni caso, “nei giorni scorsi il dipartimento di Stato americano ha dichiarato, il 10 marzo, di non possedere laboratori dove si lavorino armi chimiche e biologiche in Ucraina. Gli USA ribadiscono di aderire al Biological Weapon Convention e di non sviluppare ne possedere armi di questo tipo in nessuna parte del mondo”.

Qualsiasi virus o batterio o altra entità microbiologica può costituire un’arma biologica, se esce accidentalmente o per volontà umana dal laboratorio dove viene coltivata a scopi di ricerca. La convenzione sulle armi biologiche, invece, “è un trattato del 1975 cui aderiscono circa 180 Paesi che si impegnano a non sviluppare, produrre e stoccare armi biologiche. Esso viene ridiscusso ogni anno. Il problema è che le attività svolte nei singoli Paesi potrebbero non essere controllate. L’Ucraina è fra i sottoscrittori.