Perché la Regione Campania è stata collocata nella zona gialla dal Governo? A fare chiarezza sul caso è l’Istituto superiore di sanità nella conferenza stampa che si è tenuta oggi presso la sede del Ministero della Salute. «Non sono sufficienti i dati sui casi», la premessa degli esperti. Anche se l’Unità di crisi regionale segnala numeri importanti di contagi, questo non vuol dire che la situazione sia critica come lo è, invece, in Regione Lombardia. In Campania si è tenuto conto della trasmissione del coronavirus, che si è stabilizzata dopo l’aumento delle scorse settimane. Questo però non vuol dire che la situazione non sia delicata, anzi la probabilità di raggiungere le soglie critiche in terapia intensiva nei prossimi giorni è infatti superiore al 50 per cento. «Bisogna leggere tutti i dati. Bisogna tener conto dell’incidenza, della tendenza e dei dati di resilienza», ha spiegato il professor Gianni Rezza, direttore generale del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute. Ci sono infatti 21 indicatori.



PERCHÉ REGIONE CAMPANIA È ZONA GIALLA (MA RISCHIA…)

Nella conferenza stampa dell’Iss ha spiegato che in Campania le zone a rischio sono l’area metropolitana di Napoli, lungo la direttrice nord fino al Casertano. Inoltre, è stato chiarito che è classificata «a rischio moderato con un probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese», come Lazio, Emilia-Romagna, Molise e Umbria. Ma dagli indicatori di monitoraggio è emersa anche una previsione: entro il mese proprio al 50% diventerà zona arancione o addirittura rossa. «Casi in aumento in entrambi i flussi. È stato rilevato un forte ritardo di notifica nei casi del flusso Iss che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile», segnalano gli esperti. Sta crescendo il numero di focolai e di casi al di fuori delle catene di trasmissione. Così pure i tassi di occupazione in terapia intensiva e di aree mediche. «La probabilità di progressione potrebbe essere sottostimata per incompletezza nel numero di casi ospedalizzati rispostati (cioè comunicati, ndr) al sistema di sorveglianza integrato».



Questo vuol dire che quando arriveranno i nuovi dati su contagi, incidenza tamponi positivi, tasso saturazione degli ospedali e l’indice Rt, la Regione Campania potrebbe passare in zona arancione o rossa.

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