Il 18 aprile 2011, la 28enne Melania Rea sparì sul Colle San Marco (Teramo) durante una gita fuori porta in famiglia e il suo corpo, martoriato da 35 coltellate con una siringa conficcata nel petto, fu ritrovato due giorni dopo in un bosco delle Casermette a Ripe di Civitella. A portare gli inquirenti sulla scena, una telefonata anonima in cui si svelava la presenza di un cadavere tra la vegetazione. La scomparsa era stata denunciata dal marito, l’allora caporalmaggiore dell’Esercito Salvatore Parolisi che, secondo la ricostruzione investigativa cristallizzata nella sentenza di Cassazione, l’avrebbe uccisa senza pietà mentre la loro figlia di appena 18 mesi, Vittoria, si trovava all’interno dell’auto.
Un delitto efferato per il quale Salvatore Parolisi – che avrebbe agito spinto da un movente legato alla sua relazione extraconiugale con una collega militare – è stato condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione nel 2016, ma senza il riconoscimento dell’aggravante della crudeltà. Finirà di scontare la pena nel 2028 e 12 anni dopo l’omicidio ha ottenuto permessi premio poi revocati a seguito delle dichiarazioni rese a Chi l’ha visto? nel 2023.
Perché Salvatore Parolisi ha ucciso Melania Rea e il bacio che lo ha incastrato
Salvatore Parolisi ha scelto il rito abbreviato e all’esito del processo per omicidio e vilipendio di cadavere ha incassato una condanna definitiva a 20 anni. In primo grado fu ergastolo, pena ridotta a 30 anni di reclusione dalla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila e a 20 nel secondo grado di giudizio bis disposto dalla Cassazione. Secondo i giudici, il perché Salvatore Parolisi ha ucciso Melania Rea sarebbe da rintracciare nelle ricorrenti liti coniugali innescate dalla reiterata infedeltà dell’ex caporalmaggiore, scoperto dalla moglie durante la relazione clandestina con una giovane collega, Ludovica, alla quale avrebbe detto bugie su bugie fingendo di doversi separare.
Salvatore Parolisi avrebbe tentato di depistare sostenendo che la moglie fosse scomparsa misteriosamente dopo essersi allontanata dal parco di Colle San Marco, lasciandolo con la loro bambina, per andare in bagno. A contribuire alla sua condanna, non solo una mole di elementi decisiva ma anche le interviste rese dall’uomo a diverse emittenti prima di essere indagato e arrestato. Secondo la ricostruzione, avrebbe aggredito Melania Rea alle spalle nel bosco delle Casermette mentre la figlia, Vittoria, era in auto. Prima di ucciderla, le avrebbe dato un ultimo bacio e il Dna isolato dagli investigatori l’avrebbe incastrato.
Che fine ha fatto Salvatore Parolisi
Oggi Salvatore Parolisi è ancora in carcere, dove finirà di scontare la condanna nel 2028. Nel 2023 aveva ottenuto permessi premio che poi gli sono stati revocati a seguito delle dichiarazioni choc sulla moglie Melania Rea durante una intervista rilasciata a Chi l’ha visto? proprio mentre si trovava fuori dal penitenziario per qualche ora.
Dopo 12 anni di detenzione, gli era stato concesso il permesso di uscire una volta a settimana, ma l’assenza di segni di resipiscenza mostrata davanti alle telecamere ha spinto i giudici al dietrofront sui benefici. Ai microfoni della trasmissione di Federica Sciarelli, Salvatore Parolisi, appena un anno fa, si era persino detto contrariato dal trattamento riservatogli dopo la condanna e dalle difficoltà di trovare un’occupazione per via del “pregiudizio” sulla sua storia: “Me l’hanno fatta ca*are fino all’ultimo, 12 ore di permesso di mer*a mi hanno dato, questo mi hanno dato. Qua stanno gli ergastolani, c’hanno duplici e triplici omicidi, crudeltà, escono dopo 6-7 anni. Io 12“.