1Mai così tanta neve e mai così poca gente. La montagna italiana è diventata un deserto, ma se anche certi possono accettare la situazione giudicando (sbagliando) lo sci uno sport d’élite e quindi surplus per pochi, agli occhi di tutti non può sfuggire invece la disperazione di così vasti territori l’Italia, paese dalle lunghe coste, sì, ma anche di così tante stupende cime e valli di Alpi e Appennini, abbandonate oggi dai flussi turistici legati alla neve, e quindi private del sostegno su cui da sempre potevano far conto.Adesso, per ricordare di esistere ma di non poter resistere così, t utte le località sciistiche sono state invitate (e già sono moltissime le adesioni pervenute) a #PerChiSuonaLaMontagna, il “flash mob più grande del mondo della neve”, fissato per venerdì prossimo, 5 febbraio, alle 10. Un piccolo gesto, ma significativo, che sarà preceduto da un breve rintocco delle campane del paese. “Una minima rappresentanza dei lavoratori – sostiene il magazine di settore Sciare, che ha sposato fin da subito l’iniziativa – si unirà al Sindaco per esprimere solidarietà nel momento probabilmente più buio mai vissuto dal dopoguerra a oggi. Con il Natale ormai passato e l’inverno che inizia a intiepidirsi, il dramma non solo economico che attanaglia, la montagna si allontana sempre di più dalle attenzioni. Ne parlano solo gli appassionati, avviliti e ancora non del tutto rassegnati.
Per chi suona la montagna, il flashmob per i lavoratori della montagna
La montagna ha sempre trovato in silenzio l’energia per risollevarsi con la forza delle braccia, ma questa volta è davvero dura. Senza aiuti concreti molti rimarranno a terra. Dunque, questo evento che non vuole per nulla essere aggressivo o struggente, ha la volontà di richiamare l’attenzione di tutti. Questo attimo si chiama “Per chi suona la montagna”. Il richiamo alle campane, che in tempi antichi scandivano anche il tempo dei lavoratori, è solo simbolico. Forse in alcuni paesi ci sono regole che ne impediranno il rintocco, ma non importa. Esistono i campanacci, le sirene dei gatti battipista. Basta un suono. Ed è questo l’invito che rivolgiamo a tutte le stazioni sciistiche chiamate a riprendere le immagini di questo attimo per poi riversarle sui propri siti e pagine social”. L’iniziativa è scaturita dall’idea di un appassionato, espressa in una chat di gruppo, ed è stata subito adottata da moltissimi altri ma anche da alcune associazioni, come Amsi, Colnaz, Anef, Uncem… Tantissime stazioni di tutta Italia hanno già confermato la loro adesione. “Il 5 febbraio alle ore 10 – concludono gli organizzatori – facciamo suonare la montagna e ascoltiamo le parole dei Sindaci che hanno l’onore di rappresentarla. Con una raccomandazione: #PerchisuonalaMontagna non ha colori politici o di istituzioni. Appartiene solo e soltanto a tutti i lavoratori di un comparto che sta soffrendo davvero tanto. È solo grazie a loro che migliaia di appassionati possono dedicarsi allo sport più bello del mondo”.