Dietro i malesseri dei dipendenti dell’ambasciata statunitense a L’Avana potrebbero esserci i russi. Secondo un’indagine congiunta di The Insider, 60 Minutes (programma della Cbs) e il Der Spiegel, proprio Mosca potrebbe aver causato i sintomi del misterioso disturbo segnalato nel 2016 per la prima volta, che vede tra le altre cose mal di testa, vertigini, problemi all’udito e perdita di memoria. Sono state raccolte, come spiega il Corriere della Sera, decine di testimonianze che suggeriscono come gli “incidenti sanitari anomali” potrebbero avere la loro origine nell’uso di armi ad energia diretta utilizzate da membri dell’unità russa GRU 29155.



Il The Insider scrive: “Membri della famigerata squadra di sabotaggio dell’intelligence militare del Cremlino sono stati collocati sulla scena di sospetti attacchi contro personale governativo statunitense all’estero e loro familiari”. Secondo i quotidiani che hanno condotto l’inchiesta, il fatto che membri anziani dell’unità abbiano ricevuto premi e promozioni per lo “sviluppo di armi acustiche non letali” sarebbe una prova. Questi agenti, assegnati all’Unità 29155, sarebbero stati geolocalizzati proprio nei luoghi del mondo dove si sono registrati tali incidenti sanitari conosciuti come Sindrome de L’Avana.



L’ex colonnello: “Ho sempre sospettato di Mosca”

Greg Edgreen, tenente colonnello dell’esercito ora in pensione, è tra coloro che ha condotto le indagini sulla misteriosa Sindrome de L’Avana dei funzionari Usa. “Purtroppo non posso entrare nei dettagli ma posso dirvi che fin dall’inizio ho iniziato a concentrarmi su Mosca” ha spiegato. Secondo gli scienziati, i danni acustici riportati dai funzionari della sicurezza nazionale degli Stati Uniti potrebbero essere proprio legati ad ultrasuoni acustici nonostante un rapporto del 2023 avesse smentito tale evenienza. Tra le vittime, come spiegato da Edgreen c’erano agenti con le prestazioni migliori.

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