Sull’AgenSir questa mattina il teologo Padre Ermes Ronchi ha tratteggiato i punti essenziali e l’importanza che riveste il Perdono di Assisi per la vita e la storia della comunità cristiana in Italia e non solo: «il perdono non è un atto di debolezza, ma di fede. un atto di fede nella persona che può cambiare. Perdonare significa credere che chi mi ha fatto del male ha in sé la potenzialità per essere un altro. Dio ci perdona perché vede oltre noi; vede primavere nei nostri inverni. Il perdono è un gesto di fiducia e di speranza che piantando piccole oasi di pace può cambiare piano piano il deserto della storia». Dalla fede alla testimonianza di verità, il problema – secondo Padre Ermes – più grande oggi è probabilmente il riuscire a perdonare se stessi: «Alcune persone si autopuniscono fino all’autodistruttività. Tutti noi ci portiamo dentro delle ferite. Se non le copriamo con il balsamo della fede e della speranza, continueranno a fare male fino ad incancrenirsi. Io posso essere diverso; so di essere peccatore, ma questa consapevolezza può rendermi più misericordioso. Se so essere indulgente con me stesso posso esserlo verso tutti».



ASSISI, “PERDONARE CAMBIA IL CUORE”

Prosegue il vasto afflusso di pellegrini, giovani e non, presso la Basilica del Santo Poverello all’interno della Porziuncola per il Perdono di Assisi 2019: secondo tradizione della chiesa, la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria di San Francesco è estesa fino alla mezzanotte di oggi. Come ha spiegato ieri in un’intervista a Vatican News il responsabile SOG (Servizio Orientamento Giovani), Padre Francesco Piloni «l’esperienza della marcia unita alla preghiera cambia il cuore di chi affronta questo cammino? Un amico biblista un giorno disse che “se amare è come generare un figlio, perdonare è come resuscitare un morto”». Proprio nella giornata di oggi è prevista la Santa Messa all’interno della Porziuncola a compimento della celebrazione del Perdono di Assisi: pellegrini e fedeli sono chiamati tutti in quella preghiera ed Eucarestia che è il centro focale tanto dell’indulgenza quanto della misericordia divina per la “piccolezza” umana.



PERDONO DI ASSISI: TRA MISERICORDIA E DONO

«Noi che ogni giorno lavoriamo in Porziuncola ci accorgiamo e viviamo, vediamo con i nostri occhi, un perdono sovrabbondante che esce dal cuore aperto del Padre e si riversa sulla vita dell’uomo e la fa nuova. Una fiducia ritrovata, una speranza ritrovata, come a dire che il peccato per quanto doloroso non ha l’ultima parola sulla vita perché l’ultima parola sulla nostra vita è l’amore, l’amore del Padre», non usa mezzi termini Padre Ceccobao dalla Porziuncola per esprimere il valore reale, concreto ed emergenziale del Perdono di Assisi per la vita di tutti i fedeli pellegrini che tra oggi e domani si riversano nella basilica umbra da ogni parte del mondo. Intervistato da Famiglia Cristiana parla anche il direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, Padre Enzo Fortunato che ci ricorda tutta l’attualità del tema della misericordia come “dono” all’umana esistenza: «“Cor ad cor loquitor” – diceva il cardinal Newman: il cuore parla al cuore. È questa, credo, l’espressione che meglio di tutte sintetizza il rapporto con Dio. Con il Dio della vita, della pace, del ricominciare….», spiega il sacerdote in merito al rapporto speciale che vi fu tra San Francesco e il “dono” del perdono. Ancora Padre Fortunato conclude «A tutti oggi desidero donare la ricchezza più bella che abbiamo: il nostro sorriso. Un sorriso benevolente, accogliente, incoraggiante, determinato. Un sorriso che esprima forte queste parole: “Dentro di me abita Dio. Il resto è tutto marginale”».



OGGI E DOMANI IL PERDONO DI ASSISI

Si apre oggi e durerà fino a domani 2 agosto la solennità della Chiesa Cattolica del Perdono di Assisi: come ogni anno la diocesi di Assisi-Nocera umbra-Gualdo Tadino organizza per l’1-2 agosto il pellegrinaggio alla Porziuncola, la piccola chiesetta all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Questo luogo sacro e mistico è colmo di storia e di fede visto che proprio all’interno della Porziuncola San Francesco usava pregare e ritirarsi in riflessione costante sulla propria vocazione, vivendo fino in fondo la testimonianza del Santo Vangelo e organizzando i pellegrinaggi di fede praticamente in ogni angolo del Globo. Proprio dalla Porziuncola Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace e nel 1205 fissò in questo piccolo luogo la sede mondiale dell’Ordine Francescano: 11 anni più tardi, per il 2 agosto venne proclamato e consacrato il cosiddetto Perdono di Assisi. Da mezzogiorno di oggi fino alla mezzanotte di domani 2 agosto è infatti previsto il particolare momento solenne del Perdono dove tutti i fedeli e pellegrini cattolici possono ottenere l’indulgenza plenaria della Porziuncola. «L’aspetto religioso più importante del “Perdono d’Assisi” e di ogni Indulgenza è la grande utilità spirituale per i fedeli, stimolati, per goderne i benefici, alla confessione e alla comunione eucaristica», si legge all’interno del Santuario di Assisi dove da otto secoli milioni i pellegrini che convergono nella cittadina che ha dato i natali a San Francesco e Santa Chiara per ottenere il perdono di tutti i peccati, varcando la “porta della vita eterna”.

CHE COS’È IL PERDONO DI ASSISI 2019

Il Catechismo della Chiesa è assai chiaro sul concetto di indulgenza, dopo che scandali e malevoli interpretazioni furono fatte nel corso dei secoli scorsi: «L’indulgenza si ottiene mediante la Chiesa che, in virtù del potere di legare e di sciogliere accordatole da Gesù Cristo, interviene a favore di un cristiano e gli dischiude il tesoro dei meriti di Cristo e dei santi perché ottenga dal Padre delle misericordie la remissione delle pene temporali dovute per i suoi peccati. Così la Chiesa non vuole soltanto venire in aiuto a questo cristiano, ma anche spingerlo a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità». Il Perdono di Assisi è una delle forme di indulgenza plenaria più celebri nella storia cristiana e prende inizio dal lontano 2 agosto 1216 quando S. Francesco, alla presenza dei vescovi dell’Umbria promulgò il Grande Perdono, per ogni anno, in quella data, per chi, pellegrino e pentito, avesse varcato le soglie del tempietto francescano dove sorge oggi la Porziuncola. «Quello che io domando, non è da parte mia, ma da parte di Colui che mi ha mandato, cioè il Signore nostro Gesù Cristo», ribatteva San Francesco a Papa Onofrio III che non sembrava convinto della proposta sul Perdono di Assisi. Le parole, la testimonianza e la forza della fede che guidavano San Francesco convinsero però la Chiesa a concedere quanto da più di 800 anni viene festeggiato e praticato nella Parrocchia di Assisi.

PERDONO DI ASSISI 2019: COME OTTENERE L’INDULGENZA PLENARIA

I giorni per poter ottenere un’indulgenza plenaria della Porziuncola sono in realtà “attivi” tutto l’anno visitando la Basilica di Assisi: ma oggi 1 agosto e domani 2 agosto è possibile per tutte le chiese parrocchiali e le basiliche francescane di tutto il mondo ottenere il Perdono di Assisi da mezzogiorno di oggi fino alla mezzanotte di domani. Sono necessarie alcune condizioni per poter ottenere l’indulgenza plenaria: una confessione, la partecipazione alla Messa e l’Eucaristia, il rinnovo durante la visita della propria professione di fede recitando il Credo e il Padre Nostro, infine pregare secondo le intenzioni del Papa e per il Papa. Da ultimo, serve visitare o la chiesa della Porziuncola oppure una qualsiasi altra chiesa parrocchiale dove si deve rinnovare la professione di fede, mediante la recita del Credo, per riaffermare la propria identità cristiana, recitando infine il Padre Nostro per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo. Padre Simone Ceccobao, santuarista della Porziuncola, ha spiegato a Vatican News il senso profondo del Perdono di Assisi: «Forse oggi sembra poco attuale parlare di perdono; forse oggi può sembrare più attuale parlare di fermezza, di sicurezza, di confini, perché forse oggi la misericordia e il perdono ci sembrano un amore poco affidabile. Invece Francesco ci suggerisce che la misericordia è l’emergenza che alberga nel cuore di ogni uomo. Credo che la festa del perdono nasca a partire da questa emergenza. Questa richiesta così forte e audace al Signore di Francesco d’Assisi, la compie dopo aver fatto un bagno di spine. Francesco vive due anni di crisi dolorose: le spine del dubbio, le spine della tentazione … Francesco dentro quelle spine vi si getta e vede che quelle spine, bagnate dal suo sacrificio, dal suo sangue, diventano rose. Ed è questo il miracolo che quotidianamente qui si realizza».