IL PERDONO  DI ASSISI, LA MISERICORDIA E LA GUERRA

Sempre secondo il custode della Porziuncola, il Perdono di Assisi è quanto di più vicino al “desiderio di Paradiso” che San Francesco incarnava già più di 800 anni fa: «Abbiamo bisogno di recuperare il desiderio del paradiso, un paradiso non soltanto per noi ma per tutti. Il desiderio che tutti vadano in paradiso vuol dire desiderare il bene, desiderare la felicità per sé e per gli altri». Alla stampa vaticana Padre Massimo Travascio ha poi “attualizzato” la richiesta di perdono e indulgenza che la Chiesa pone alla portata di tutti nei giorni del Perdono di Assisi: «Sicuramente, in questo anno, così difficile in cui il nostro pensiero va alla mancanza della pace, non soltanto per il conflitto in Ucraina, ma anche per tanti conflitti che sono in corso, abbiamo bisogno di pensare come questa dimensione di ritornare in sé, di ritornare ad una preghiera personale, ad una relazione amicale con il Signore, ci consente di chiedere nella preghiera il dono dello Spirito Santo».



Il dono dello Spirito Santo, ripetono i frati francescani impegnati in questi giorni con il Triduo del Perdono di Assisi, «è l’amore che ci consente di amare con lo stile di Dio e quindi di considerare tutti gli uomini come li considera Dio, quindi figli e fratelli». Conclude poi il custode della Porziuncola in merito alla richiesta di solidarietà che sempre più intensamente emerge dalla quotidianità di questi tempi di guerra: «In questo tempo e in questo evento del perdono, non dobbiamo dimenticare che abbiamo il potere di convertire la misericordia in perdono. Misericordia e perdono non sono sinonimi. Il perdono è la misericordia di Dio accolta da un cuore umiliato e in questi giorni noi chiediamo proprio la grazia di convertire la misericordia in perdono. Questo ci consente anche di avere uno sguardo diverso, non soltanto sulla realtà, ma anche sulle persone che sono intorno a noi e quindi di riscoprire, per esempio, il valore della comprensione, della solidarietà, del rispetto dell’altro».



COS’È E COME FUNZIONA IL PERDONO DI ASSISI

«Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso»: è questo l’invito di San Francesco per il Perdono di Assisi 2022, la particolare indulgenza plenaria che può essere ottenuta in tutte le chiese parrocchiali e francescane del mondo dalle ore 12 di oggi 1 agosto fino alla mezzanotte del 2 agosto (mentre la medesima indulgenza è possibile ottenerla già tutti i giorni dell’anno visitando la Chiesa della Porziuncola all’interno della Basilica di Assisi). Il Perdono di Assisi assume in questi due giorni, come da tradizione, un pieno invito alla conversione e alla completa remissione dei peccati: nacque il 2 agosto 1216, quando San Francesco ottenne il via libera per la sua richiesta temeraria al Signore che gli apparve qualche giorno prima, nel luglio di quello stesso anno, mentre era intento nella preghiere all’interno della Porziuncola, la piccolissima chiesetta intitolata a Santa Maria degli Angeli all’interno della Basilica di Assisi.



Dalle fonti storiche francescane la richiesta del Santo Poverello al Signore Gesù fu tanto breve quanto efficace: «Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». Un fascio di luce lo riempì all’istante e apparvero seduti in trono, circondati da uno stuolo di angeli, Gesù e Maria: il Redentore chiese a San Francesco cosa desiderasse per il bene dell’umanità e il Santo rispose con la preghiera-richiesta di qui sopra. Nei giorni successivi San Francesco andò in udienza da Papa Onorio II per poter ottenere il permesso definitivo della Chiesa per poter poi concedere l’indulgenza plenaria e così il 2 agosto 1216 davanti alla folla con tutti i vescovi dell’Umbria, promulgò il “Grande Perdono di Assisi”. Le parole furono quelle del motto poi rimasto fedele alla storia del Perdono: «Fratelli, io vi voglio mandare tutti in Paradiso e vi annuncio una grazia che ho ottenuto dalla bocca del Sommo Pontefice». Ogni anno da allora la comunità francescana di Assisi, nella sequela del Santo Poverello, rilancia la proposta dell’indulgenza a tutto il mondo:

PERDONO DI ASSISI 2022, COME SI OTTIENE L’INDULGENZA PLENARIA

«Quello che io domando, non è da parte mia, ma da parte di Colui che mi ha mandato, cioè il Signore nostro Gesù Cristo», fu la richiesta partorita da San Francesco davanti al Santo Padre. Da quel momento, presso il santuario della Porziuncola, è possibile ricevere l’indulgenza plenaria conosciuta come Perdono di Assisi. Grazie poi allo speciale decreto della Penitenzeria Apostolica – datato 15 luglio 1988 – è possibile ottenere l’indulgenza plenaria per sé o per i propri defunti durante tutto l’anno, una sola volta al giorno. Per le altre chiese sparse in tutto il mondo invece è possibile ricevere l’indulgenza plenaria solo dal mezzogiorno del 1 agosto fino alla mezzanotte del 2 agosto, di ogni anno. L’indulgenza può essere richiesta per sé o per i propri defunti: per ottenerla è necessaria la confessione, la partecipazione alla Messa e l’Eucaristia, il rinnovo durante la visita della propria professione di fede recitando il Credo e il Padre Nostro, infine la preghiera secondo le intenzioni del Papa e per il Pontefice.

Come viene stabilito dal Catechismo della Chiesa Cattolica, l’indulgenza plenaria si ottiene «mediante la Chiesa che, in virtù del potere di legare e di sciogliere accordatole da Gesù Cristo, interviene a favore di un cristiano e gli dischiude il tesoro dei meriti di Cristo e dei santi perché ottenga dal Padre delle misericordie la remissione delle pene temporali dovute per i suoi peccati. Così la Chiesa non vuole soltanto venire in aiuto a questo cristiano, ma anche spingerlo a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità [Cfr. Paolo VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, 8; Concilio di Trento: DS 1835]. Poiché i fedeli defunti in via di purificazione sono anch’essi membri della medesima comunione dei santi, noi possiamo aiutarli, tra l’ altro, ottenendo per loro delle indulgenze, in modo tale che siano sgravati dalle pene temporali dovute per i loro peccati. Mediante le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del Purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati. (CCC 1498)».

DIRETTA VIDEO STREAMING ASSISI, IL PERDONO NELLA PORZIUNCOLA

Sarà possibile seguire tutti i principali eventi del Perdono di Assisi in diretta video streaming mediante la WebTV della Porziuncola, il nuovo portale del Perdono di Assisi e i Canali social dei Frati Minori. Oggi dalle ore 11 alle ore 13 sarà possibile seguire la Solenne Celebrazione Eucaristica per l’apertura del Perdono di Assisi 2022, presieduta da Massimo Fusarelli, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori. Seguono diversi altri momenti di preghiera e riflessione, con alle ore 21.30 l’inizio della lunga veglia di preghiera presieduta da Luciano De Giusti, OFM Ministro provinciale dei Frati minori di Abruzzo-Lazio.

Momento centrale della giornata di domani 2 agosto la Solenne Celebrazione Eucaristica per il Perdono di Assisi officiata da S.E. Rev.ma Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo emerito di Genova: la chiusura invece della due giorni di Perdono viene affidata ai secondi vespri celebrati da Francesco Piloni, Ministro Provinciale dei frati Minori di Umbria-Sardegna. A questo link è possibile trovare tutto il programma dettagliato sulla web tv in diretta video streaming della giornata di oggi e di domani. Fra Massimo Travascio, custode della Porziuncola, ha spiegato a Vatican News come predisporsi a vivere lo straordinario momento di Grazia del Perdono di Assisi: «Abbiamo bisogno di coltivare il silenzio per comprendere quello che abita il nostro cuore, ma soprattutto per lasciarci amare. Sappiamo che ama veramente soltanto chi si sente amato, e raggiunto, trasformato, dall’amore. Nel silenzio, nella preghiera, noi ci lasciamo amare da Dio e nasciamo proprio nel suo amore, che è sempre un amore nuovo, che ci rinnova. E allora vediamo, anche nella preghiera, quali sono le ombre che ci portiamo nel cuore, e questo ci aiuta a vedere quegli spazi della nostra vita che non sono ancora stati raggiunti dall’amore di Dio e dalla misericordia del Padre».