La legge 104 del 1992 rappresenta una grandissima tutela nei confronti di tutti quei lavoratori che assistono un familiare disabile, offrendo loro la possibilità di poter usufruire di 3 giorni di permesso retribuiti al mese: tuttavia l’uso improprio di questi permessi può portare delle conseguenze poche piacevoli, licenziamento incluso.



Tutti i permessi relativi alla legge 104 possono essere utilizzati da:

  • Parenti e affini entro il terzo grado, nel caso in cui il disabile ha più di 65 anni;
  • Genitori del disabile;
  • Parenti e affini entro il secondo grado;
  • Coniuge o convivente in caso di unione civile.

Tali permessi possono essere utilizzati – ad esempio – per accompagnare la persona disabile a visite mediche, all’ospedale oppure presso i centri di socializzazione.



Permessi legge 104: obblighi e conseguenze

Tutti coloro che usufruiscono dei permessi della legge 104, devono dedicarsi all’accudimento del familiare in questione in modo costante. In caso di assistenza discontinua oppure temporanea potrebbe rappresentare un abuso in quanto va a compromettere tutto il sistema organizzativo dell’azienda.

L’uso improprio di questi permessi può portare alle seguenti conseguenze:

  • Procedimento disciplinare: il procedimento disciplinare viene avviato per dare modo al lavoratore di esprimere le proprie ragioni.
  • Licenziamento per giusta causa: con la sentenza del 3 maggio 2019 rilasciata dal Tribunale di Venezia, anche un singolo episodio di abuso può rappresentare un licenziamento per giusta causa.
  • Possibilità di reato per truffa aggravata: in caso in cui l’abuso risulta essere particolarmente grave, può verificarsi il reato di truffa aggravata nei confronti dello Stato a causa di erogazioni pubbliche a cui non si aveva diritto.

Per evitare che il lavoratore incorra nel rischio di licenziamento, sarà necessario che tutte le regole in vigore vengano rispettate alla lettera. Il rispetto di tutte le finalità e delle regole relative ai permessi della legge 104 garantisce un’adeguata assistenza nei confronti di tutti i famigliari disabili.