Permette? Alberto Sordi è un godibile omaggio al grande ‘Albertone’ nazionale, capace di respingere le critiche feroci che lo hanno riguardato. Il film con Edoardo Pesci, non è di certo un capolavoro che passerà alla storia, ma una celebrazione delicata e personale dell’attore, che con istinto ed un pizzico di freddezza interpreta uno dei personaggi più importanti della storia del cinema italiano. Un compito difficilissimo per Edoardo Pesci, che a volte rischia di cadere nell’imitazione comica di un Sordi raccontato nella sua fase iniziale. Il film, infatti, affronta gli inizi difficilissimi dell’attore, “bocciato” dall’accademia di recitazione prima di ottenere una piccola comparsa in un vero e proprio film. Il primo mattoncino Alberto Sordi lo deposita con il prestigioso doppiaggio di Oliver Hardy per Stanlio e Olio.



Permette? Alberto Sordi, il film che racconta virtù e debolezze di Sordi

In Permette? Alberto Sordi viene ripercorso il rapporto dell’attore capitolino coi suoi genitori. Un rapporto rispettoso, nonostante le incomprensioni, nonostante il timore riverenziale che ad un certo punto il protagonista sembra nutrire nei confronti di papà e mamma. Quando viene respinto dall’accademia di recitazione, infatti, Sordi racconta una piccola bugia, ovviamente prima di essere scoperto. La tenacia e la passione spingono il protagonista verso i primi successi cinematografici, ma anche verso le prime emozioni amorose. Grande spazio è dedicato alla storia d’amore con Andreina Pagnani, durata circa nove anni. Poi l’ossessione per la recitazione che prende il sopravvento, la scomparsa dei genitori e il successo de I Vitelloni insieme a Federico Fellini.



L’interpretazione di Edoardo Pesce

Non è stato un compito semplice quello assegnato ad Edoardo Pesce. Un compito che l’attore ha accettato con grande coraggio, con la consapevolezza di esporsi a critiche che infatti non sono tardate ad arrivare. Per chi conosceva Alberto Sordi, Edoardo Pesce non è stato molto fedele. Per una parte del pubblico è caduto nella mera imitazione del suo personaggio, per altri è stato invece credibile nel suo omaggio, con una intonazione ed una cadenza da sottolineare positivamente. Non è di certo una copia di Sordi, ma qualche somiglianza c’è e Pesce ci ha messo del suo per dare un tocco di personalità ad un personaggio sacro per il cinema italiano. Alla fine ne esce un film godibile, con un’interpretazione che non ammette estremismi, né in un senso né nell’altro.

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