Il Covid-19 non è più un emergenza. A dirlo sono gli esperti, sebbene i casi di infezione stiano tornando ad aumentare in questi giorni. “Strillare senza ragione sul virus non fa bene a nessuno. Oltre alla salute delle persone, dobbiamo tutelare la salute economica del Paese”, ha affermato Carlo Federico Perno, responsabile del dipartimento di Microbiologia e Diagnostica di immunologia dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, a Il Giornale.



In Italia, così come in molte altre zone del mondo, è in corso infatti la cosiddetta fase della convivenza. “Il virus non se n’è andato e non se ne andrà. Ma è cambiato. La polmonite non c’è più, è calata molto anche tra i pazienti fragili. Grazie a Omicron, che ci ha immunizzato naturalmente, e grazie ai vaccini, siamo protetti dalle forme gravi”, ha spiegato l’esperto. Anche le altre varianti non dovrebbero preoccupare più di tanto la popolazione. “Ormai è una malattia endemica. Eris al momento ha una percentuale di poco più del 40% rispetto alle altre. I dati aumenteranno nei prossimi mesi ma avremo tutto sotto controllo, prenderemo man mano delle decisioni”.



Perno: “Covid è malattia endemica, no allarmismi”. Il parere di Ciccozzi

Anche Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus Biomedico, intervistato da Avvenire, ha voluto frenare gli allarmismi sul Covid-19 . “Non c’è nessun motivo per temere particolarmente la variante Eris, perché ad oggi non abbiamo evidenze scientifiche che giustifichino questa paura. L’aumento del 43% dei contagi rilevati si spiega in molti modi, anche con il fatto che abbiamo avuto più contatti durante le vacanze e sono stati fatti più tamponi al rientro a casa”, ha affermato. L’esperto ritiene che il clima di emergenza sia stato creato erroneamente dai media.



“La prudenza è doverosa, ma il terrorismo no. L’incremento dei casi è compatibile con la natura delle varianti di un coronavirus, le quali si formano per sfuggire al nostro sistema immunitario. Ne vedremo centinaia nei prossimi anni ma dovremo preoccuparci solo se cambieranno i sintomi e si riempiranno gli ospedali. Oggi, il Covid provoca solo un grande raffreddore, un mal di testa importante, una febbre anche a 38 gradi, ma tutto si esaurisce in due o tre giorni e a quel punto non essendoci quarantena si può uscire. Si deve solo usare il buonsenso e proteggere le persone anziane e fragili con la mascherina”, ha concluso.