Carlo Federico Perno, responsabile del dipartimento di Microbiologia e Diagnostica di Immunologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha rilasciato una bella intervista sul covid ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. In estrema sintesi, secondo il noto camice bianco, nel giro di qualche mese tutti coloro che non hanno ancora fatto il covid si infetteranno, ma non bisogna essere allarmisti in quanto il covid ormai non fa più paura, salvo le fasce a rischio. “Nuova variante? – esordisce Perno – sono testati migliaia di virus ogni mese. Se ci fosse lo avremmo scoperto. Oggi si teme più l’influenza. Se dovessero aumentare i morti da Covid allora ci sarebbe una riflessione da fare”. Quindi Perno spiega: “E’ un dato di fatto: questo autunno tutti si infetteranno. Tutti quelli che non si sono contagiati con Omicron, ma si ammaleranno in pochi. E così chiudiamo il cerchio”, del resto “l’indice di trasmissibilità di Ba5 è altissimo. Non si è certamente abbassato, mentre è calata l’attenzione”.
Negli ultimi tempi il vaccino anti covid è stato messo spesso e volentieri in discussione per via delle molteplici re-infezioni, ma Perno a riguardo rassicura: “Se il vaccino avesse perso efficacia, il segno evidente sarebbe la risalita del numero di ricoveri in terapia intensiva e il numero di morti. Sono queste le discriminanti della perdita di efficacia del vaccino. La vaccinazione ha avuto un effetto incredibile sulla popolazione. Oggi si teme più l’influenza. Se dovessero aumentare i morti da Covid allora ci sarebbe una riflessione da fare”.
PERNO: “NEGATIVI ANCHE DOPO 2 O 3 GIORNI DI FEBBRE? E’ VERO…”
La cosa certa è che oggi il covid è cambiato, e vengono segnalati tamponi negativi anche dopo 2 o 3 giorni dalla comparsa della febbre: “Normalmente i tamponi si positivizzavano prima della sintomatologia – spiega Perno – oggi invece si positivizzano dopo e questo non aiuta. Questo potrebbe essere figlio del cambiamento dei metodi: prima la diagnostica era quasi tutta molecolare, ora ci sono gli antigenici. E sappiamo che sono nettamente meno sensibili. I tamponi antigenici negativi non sono una garanzia di una assenza di Covid”. In ogni caso, Perno invita a “tenere gli occhi aperti” e a “non dimenticarsi gli altri virus e di tutte e le sfide che continuiamo ad avere. L’importanza di curare l’influenza, di seguire le patologie respiratorie dei bambini. Il Covid grazie al vaccino non è più uno spauracchio, anche se bisogna avere sempre “rispetto” ed essere attenti”.
E a proposito di influenza, potrebbero verificarsi dei problemi in caso di co-infezione con il covid: “Resta da vedere se non siamo noi un po’ più deboli rischiando di infettarci insieme al Covid con un effetto sinergico. Potrebbe essere un inverno faticoso per la combinazione di influenza e Covid. La coinfezione dei due virus potrebbe dare un effetto fastidioso”. Quindi Perno ha concluso spiegando: “Più della metà degli italiani si sia più o meno infettata in maniera sintomatica o asintomatica è un dato di fatto. E quelli che si sono infettati con Omicron raramente si infettano”.