La Conferenza Episcopale Italiana esprime solidarietà nei confronti della Chiesa in Nicaragua, ancora flagellata dalle persecuzioni contro i suoi esponenti. C’è ancora molto dolore di questo Paese per i seguaci della Chiesa e il messaggio di solidarietà arriva in data 17 febbraio 2023, a pochi giorni dalla condanna del Vescovo Rolando Álvarez. Queste le parole diffuse dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana: “esprimiamo preoccupazione per la situazione di prova e persecuzione che sta vivendo la Chiesa del Nicaragua. Preghiamo, in particolare, per il Vescovo Rolando Álvarez, condannato a 26 anni di carcere in base a un procedimento del tutto arbitrario e ingiusto”.
Il pensiero e il dolore della Conferenza Episcopale Italiana si estendono anche a “quanti sono sottoposti a qualsiasi forma di restrizione della libertà o sono stati deportati negli Stati Uniti. Con grande dolore denunciamo questa grave ferita per lo Stato di diritto. Unendoci alla preghiera di Papa Francesco e, in comunione con gli Episcopati europei, portiamo alla comunità ecclesiale del Nicaragua la solidarietà e la vicinanza della Chiesa in Italia, sentimenti che estendiamo a tutto il popolo privato da tempo dei propri diritti umani e civili”.
Nicaragua, il dolore della CEI per la Chiesa nel Paese: “mantenere alta l’attenzione”
Persecuzioni contro la Chiesa in Nicaragua, la Conferenza Episcopale Italiana in concerto “con il Santo Padre chiediamo al Signore di ‘aprire i cuori dei responsabili politici e di tutti i cittadini alla sincera ricerca della pace che nasce dalla verità, dalla giustizia, dalla libertà e dall’amore’ (Angelus, 12 febbraio 2023)”. Ma al contempo invoca aiuto concreto e immediato contro gli oppressi nel Paese, auspicando “che le Istituzioni internazionali e le autorità di tutto il mondo, comprese quelle del nostro Paese, mantengano alta l’attenzione sul Nicaragua e non cessino di far presente in tutte le sedi istituzionali la situazione di compressione delle principali libertà e di persecuzione religiosa, per cercare con tenacia strade di pace e autentico dialogo”.
In Nicaragua, la Chiesa sta attraversando un periodo di durissima repressione da quando nel 2018 le politiche del presidente Daniel Ortega si sono fatte sempre più autoritarie. Da quell’anno, Ortega si è scagliato contro la Chiesa con l’accusa di attentare al proprio potere, procedendo a espellere missionari e interi ordini religiosi. L’ultimo, grave atto si è consumato venerdì, con la condanna del Vescovo Rolando Álvarez, in seguito al suo rifiuto di andare in esilio negli Stati Uniti.