Puntuale come ogni anno è stato pubblicato negli ultimi giorni il rapporto dell’associazione OpenDoors sulla persecuzione dei cristiani nel corso del 2023. Ne emerge un dato a dir poco allarmante, che segna anche il record degli ultimi 31 anni, con un totale di 365 milioni di persone perseguitate nel corso degli ultimi 365 giorni, nei 70 paesi del mondo, mentre cresce anche l’allerta per quanto riguarda i paesi considerati più pericolosi.



Nella giornata di oggi il rapporto di OpenDoors sulla persecuzione dei cristiani verrà presentato in conferenza stampa alla Camera dei deputati, nel corso della quale verrà anche evidenziato quali sono i paesi più critici. Dopo due anni di primato in mano all’Afghanistan controllato dai Talebani, il paese più rischioso è diventato, ora, la Corea del Nord, nella quale è “impossibile vivere la fede”. Seguono, poi, ben tre stati africani, ovvero Somalia, Libia ed Eritrea, nelle quali la persecuzione dei cristiani è aumentata lo scorso anno. Subito dopo lo Yemen, che si conferma quinto, si piazza la Nigeria, nella quale sono aumentati gli assalti mortali, mentre la top 13 dei paesi considerati ad alto rischio si conclude con Pakistan, Suda, Iran, Afghanistan, India, Siria ed Arabia Saudita.



I dati della persecuzione dei cristiani: assalti, saccheggi e uccisioni

Preoccupa, oltre al dato sulla persecuzione dei cristiani che aumenta di anno in anno, anche il numero di assalti a chiese e luoghi di culto, ma anche quello alle attività commerciali di proprietà dei fedeli (quadruplicato). Nel primo caso si parla di oltre 14mila assalti, aumentati rispetto allo scorso anno, mentre nel secondo di più di 27mila attività saccheggiate o distrutte. Diminuisce, ma purtroppo non in modo così tanto significativo, il numero di cristiani uccisi, che nel 2023 sono stati 4.998 (5.612 nel 2022).



Soffermandoci, però, oltre alla persecuzione dei cristiani proprio sul numero di morti, il rapporto evidenzia come si tratti di circa 13 decessi al giorno in tutto il mondo, in larghissima parte (si parla di 4.100 casi dal totale) avvenuti in Nigeria, con una larga maggioranza nello stato di Pateau dove dal 17 aprile al 10 luglio sono morti 315 cristiani. Similmente, diminuisce all’interno delle statistiche sulla persecuzione dei cristiani, anche il numero di rapimenti, passati a 3.906, ma anche in questo caso si registra una prevalenza in Africa, con 3.500 casi nelle solo Nigeria, Repubblica Centrafricana e Congo. Complessivamente, oltre 4mila fedeli cristiani sono attualmente in carcere, mentre è impossibile stimare il numero di sfollati, seppure nella sola regione subsahariana siano oltre 16 milioni.