Dramma nella giornata di ieri a Pescara, dove un ragazzo di 21 anni è morto a seguito di una meningite fulminante. Il giovane ha subito l’infezione da meningococco di tipo B, quella contagiosa, e di conseguenza è scattata immediatamente la profilassi nei confronti dei famigliari e delle persone vicine al ragazzo defunto. «Sono potenzialmente a rischio di contagio coloro che hanno avuto contatti diretti nell’ultima settimana con il paziente», ha fatto sapere l’Asl di Pescara in una nota, aggiungendo che «le forme di contagio diretto sono prevenibili attraverso la profilassi. Nel dubbio si raccomanda di fare la profilassi farmacologica, rivolgendosi al proprio medico di famiglia o al servizio di Guardia medica». Sulla vicenda si è espresso anche Gabriele Florindi, il sindaco di Città Sant’Angelo, paese del pescarese di cui era originaria la vittima, che attraverso i social ha spiegato «i sanitari hanno attivato la profilassi di prevenzione per tutti coloro che hanno avuto contatto e frequentato il ragazzo nei 7-8 giorni antecedenti il decesso. Solo chi ha avuto contatto ravvicinato con lui deve recarsi presso la guardia medica del distretto sanitario di Città Sant’Angelo». Lo stesso sindaco ha comunque cercato di rincuorare le persone sottolineando come per contatto ravvicinato si intenda lo scambio di fluidi, di conseguenza incontri fugaci non rappresentano alcun rischio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MENINGITE, 21ENNE MORTO A PESCARA

La Asl di Pescara ha pubblicato una nota ufficiale dopo la morte di un 21enne per meningite. Su RaiNews possiamo leggere: “La drammatica scomparsa del giovane di Città Sant’Angelo è avvenuta per una sepsi meningococcica fulminante”. Viene anche specificato quelli che sono i farmaci da dover prendere: “Sotto prescrizione medica si deve utilizzare il Ciprofloxacina da 500 mgr, una compressa ogni 12 ore per due giorni, quattro in totale. In ogni caso le forme da contagio sono prevenibili grazie alla profilassi”. Sicuramente si deve fare chiarezza anche su cosa è accaduto e quali sono i rischi, anche perché quando accadono situazioni come queste è devastante il rischio psicosi con tantissime persone pronte a invadere il pronto soccorso della loro zona di pertinenza. Vedremo se arriveranno ulteriori informazioni in merito, soprattutto per tutelare le persone che sono state a contatto con il ragazzo poi deceduto. (agg. di Matteo Fantozzi)



PAURA CONTAGIO: SABATO ERA IN UN LOCALE

Nuovo caso di sospetta meningite mortale: questa volta a farne le spese è un 21enne di Pescara, deceduto alle prime ore dell’alba di oggi, mercoledì primo maggio, dopo essere stato trasportato presso l’ospedale della città abruzzese. Come riferito da Il Messaggero, fonti del nosocomio lasciano trapelare che le cause della morte del giovane pescarese siano da attribuire proprio ad una meningite. Questo almeno analizzando la sintomatologia che ha caratterizzato le ultime ore di vita della vittima. Per escludere ogni dubbio, però, sono stati già disposti gli esami virologici e batteriologici, così da individuare l’eventuale ceppo della meningite e attivare la profilassi per le persone che sono entrate in contatto con la vittima. In questo senso i trattamenti da disporre potrebbero essere molti se è vero che sabato scorso il ragazzo era stato sabato sera nel locale Qube di Pescara vecchia.



PESCARA, 21ENNE MORTO PER SOSPETTA MENINGITE

Come accade quasi sempre quando si parla di una morte per meningite, al dolore per il decesso della vittima si accompagna spesso anche la paura di possibili contagi. Un sentimento ancora più comprensibile se, come in questo caso, il 21enne morto ha frequentato soltanto pochi giorni prima del decesso un locale molto frequentato. In questo senso, come riportato da “Il Messaggero”, la Direzione sanitaria sta valutando se e come effettuare una profilassi per chi avesse frequentato il Qube di Pescara vecchia, presumibilmente giovani e giovanissimi. La raccomandazione è quella di rivolgersi alla Guardia medica più vicina per valutare il da farsi. In via precauzionale la Questura ha comunque invitato il titolare a tenere chiuso il locale in attesa delle determinazioni della Procura e delle autorità sanitarie. La Direzione sanitaria è a disposizione per qualsiasi informazione.