Una docente sospesa dal servizio a Pescara dopo la segnalazione di una psicologa della scuola che avrebbe rilevato elementi, nelle confidenze di un’alunna 14enne, per ritenere fondata l’accusa di atti sessuali sulla minorenne. Il provvedimento, riporta Ansa, sarebbe stato emesso dal gip per una durata di 12 mesi mentre le indagini sulla vicenda procedono nel massimo riserbo.



I fatti risalirebbero al 2022, secondo quanto riporta SkyTg24, quando la professoressa, 54 anni, avrebbe inviato alla studentessa alcuni messaggi WhatsApp con frasi come “Quanto ti voglio bene, quanto ti sta bene la maglietta, sei bella, sei bona”, contenuti che sarebbero ora agli atti in tribunale. In procura, però, l’insegnante si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere e il suo avvocato, Carla Tiboni, avrebbe parlato di “un fatto grave contro di lei per il quale verrà presentata denuncia”. Tra le due, secondo il racconto della giovane, il rapporto avrebbe seguito la scia di “un fraintendimento” della professoressa e ci sarebbero stati anche reciproci scambi di regali durante le festività, ma non solo. Secondo quanto ricostruito dal Messaggero, si parlerebbe di un incontro intimo che si sarebbe consumato a casa della stessa docente. La 14enne si sarebbe confidata con la psicologa dopo alcune liti e scenate di gelosia da parte dell’insegnante, che avrebbe anche chiesto all’alunna di cancellare alcune chat.



Pescara, docente accusata di atti ses*uali su un’alunna 14enne, il racconto di un’amica della giovane

Per la docente, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, la pm Gabriella De Lucia aveva chiesto i domiciliari, rigettati però dal gip perché ritenuti “sovrabbondanti”. Il giudice per le indagini preliminari avrebbe ritenuto infatti sufficiente “una misura che impedisca all’indagata di avere ulteriori rapporti con la persona offesa e con altre studentesse” quale, appunto, la sospensione. Dalle carte non sarebbero emerse costrizioni, ma per il gip non conta se la studentessa fosse inizialmente consenziente: “Il rapporto di affidamento tra precettore e allieva vale a neutralizzare l’efficacia del consenso della minore“. La legale dell’insegnante avrebbe presentato ricorso al Riesame: “Per ora la prospettiva è solo quella della ragazza, per fortuna dagli atti emerge altro“.



Il Messaggero riporta in queste ore della presunta testimonianza di un’amica della 14enne, un racconto che sarebbe ora al vaglio degli inquirenti. La ragazzina sarebbe a conoscenza delle chat tra la minorenne e l’insegnante, ma non solo. Avrebbe spiegato di aver assistito a una scena a scuola, sempre secondo quanto riporta il quotidiano: “Un giorno, mi ricordo, io stavo sulle scale. Le ho viste mentre si baciavano“.