Un ritrovamento quantomeno insolito nelle acque cristalline dell’isola d’Elba, dove è stato trovato un esemplare di pesce porco, il cosiddetto squalo che grugnisce, purtroppo privo di vita. La sua carcassa, infatti, galleggiava nelle acque di Portoferraio e soltanto quando è stato possibile portarla sulla banchina della Darsena Medicea il dilemma attorno all’identità di quell’animale è svanito, sciogliendosi come neve al sole: si trattava di un Oxynotus Centrina. Addirittura, il suo ritrovamento è avvenuto poco meno di un mese fa (19 agosto), ma è diventato letteralmente virale, di dominio pubblico, per mezzo delle immagini pubblicate dalla pagina Facebook “Isola d’Elba App”.



L’animale, noto per emettere un verso del tutto simile al grugnito di un maiale quando viene catturato, era lungo più di un metro. I colleghi de “Il Fatto Quotidiano” riportano che gli addetti della marina l’hanno consegnato subito alla capitaneria di porto, che attualmente starebbe eseguendo i rilievi e le analisi sulla carcassa.



PESCE PORCO MORTO ALL’ISOLA D’ELBA: UN RITROVAMENTO (E UN HABITAT) INSOLITO

Di certo, imbattersi in un esemplare di pesce porco nelle acque tirreniche non succede tutti i giorni. Si tratta, infatti, di un esemplare particolare della famiglia degli squali, ribattezzato volgarmente con questo accostamento ai maiali per il suo caratteristico verso (in tanti, sul web, di fronte alla sua foto non hanno esitato a definirlo un “mostro marino”,ndr).

Fonti scientifiche sottolineano che il suo habitat è, solitamente, molto diverso rispetto al mar Mediterraneo. In realtà, questo animale vive per lo più nell’oceano Atlantico Orientale e nel mar Nero, in acque che vanno tra i 100 e i 700 metri di profondità: soltanto di recente è stato avvistato anche nel Mediterraneo, presumibilmente a causa dei cambiamenti climatici registrati negli ultimi anni e in grado di stravolgere anche gli equilibri della fauna marittima, consolidati da tempo immemore e ribaltati dalle modifiche di un clima che appare sempre più ingovernabile. Quest0 argomento, peraltro, è costantemente oggetto d’attenzione da parte dell’Unione Europea e alcuni obiettivi connessi all’ambito ecologico e non solo sono stati inseriti anche nell’ormai nota Agenda 2030.