Sono stati identificati gli autori del brutale pestaggio di una disabile di 12 anni, avvenuto negli scorsi giorni a Roma. Come riferisce il quotidiano Il Messaggero, che da giorni sta seguendo il caso avvenuto il 2 aprile presso il parco Lambertenghi al Nuovo Salario, si tratta di circa una ventina di minorenni, per la maggior parte ragazzine, di età compresa fra i 12 e i 15 anni, e quasi tutti studenti delle scuole medie, alcuni addirittura con precedenti. Fra loro vi è anche la tredicenne che per prima ha colpito la vittima, e che di fatto ha dato il là all’aggressione.
“Sono sconvolta, frastornata, ho smesso di vivere, non ho parole – le parole della mamma della bulla, rilasciate ieri al quotidiano romano – penso solo all’altra famiglia, voglio sapere come sta la ragazzina. Non sono il tipo di genitore che difende a prescindere – ha aggiunto – se c’è da pagare, si paga. Quel che voglio precisare, anche se il fatto resta grave, – ha aggiunto la donna – è che mia figlia non sapeva che la ragazzina soffrisse di una disabilità. Questo ci addolora ancor di più perché ha una sorella disabile anche lei. E posso capire cosa si prova”.
PESTAGGIO 12ENNE DISABILE, BULLI IDENTIFICATI: “IN QUESTO PERIODO…”
Il pestaggio alla disabile di 12 anni è durato in totale trenta secondi, mezzo minuto di follia che è stato ripreso dai telefonini dei ragazzini presenti, e video poi finito sulla rete fra chat e social. Coloro che hanno partecipato attivamente al pestaggio sono stati denunciati per lesioni, visto che la vittima è stata ricoverata in ospedale e il referto parla di 21-37 giorni di prognosi, e non è da escludere che le lesioni possano essere riqualificate come gravissime. La palla è ora nelle mani della Procura minorile che ha aperto un’indagine dopo la denuncia del “Centro Nazionale Contro il Bullismo – Bulli Stop”. Fra i provvedimenti possibili, come riferisce Il Messaggero, la messa in comunità, il volontariato e lavori socialmente utili. «In questo periodo di isolamento e flessione dei ragazzi su se stessi – le parole dell’avvocato Mariarosaria Della Corte, vicepresidente dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, le politiche sociali e la sicurezza – assistiamo a un crescendo di fenomeni di bullismo e soprattutto di cyberbullismo, si stima che il 61% dei ragazzi tra i 13 e i 23 anni ne sia stato vittima e, dato allarmante, la percentuale delle vittime principali di cyberbullismo è rappresentata da ragazze tra gli 11 e i 17 anni». Per i ragazzi la denuncia rappresenta una menzione che in una situazione di recidiva aggraverà qualsiasi eventuale altro provvedimento nei loro confronti.