Nuovi arresti nel Barese in merito all’inchiesta sul pestaggio di un 16enne: è notizia delle ultime ore che altri sei giovani, tutti quanti minorenni, sono stati fermati con l’accusa di aver partecipato nella serata dello scorso 2 giugno (assieme a un “branco” che annoverava altre sette persone, in questo caso tutte maggiorenni) alla brutale aggressione di un 16enne originario di Trani mentre si trovavano in centro a Bisceglie (Barletta-Andria-Trani). Secondo quanto ha stabilito il Gip del Tribunale per i Minorenni del capoluogo pugliese, i sei ragazzini si trovano adesso in una comunità e stando a quanto si apprende ci sarebbe un ulteriore minorenne implicato nella vicenda e che non è stato invece raggiunto da alcun provvedimento dal momento che per la sua età non può essere imputabile; a carico dei sei arrestati l’accusa al momento è di minacce gravi e lesioni gravi pluriaggravate a cui si aggiunge il porto di armi e di altri oggetti atti ad offendere, col Tribunale che ha inoltre rigettato l’istanza di revoca o sostituzione della misura a loro carico.
PESTAGGIO DI UN 16ENNE A BISCEGLIE: ALTRI 6 ARRESTI NEL “BRANCO”
Come si ricorda, l’episodio dell’aggressione risalente allo scorso giugno in quel di Bisceglie destò notevole eco soprattutto per la furia con cui i protagonisti dei fatti si accanirono contro il 16enne, senza contare il fatto che si parla di un’esplosione di rabbia immotivata: il “branco” di quattordici persone, attorno alle ore 22 di quel 2 giugno, si scagliò contro il ragazzino colpendolo ripetutamente anche quando era a terra al volto e in alcune parti vitali, per poi lasciarlo esanime a terra una volta concluso il pestaggio. All’aggressione, come ricordano le cronache locali, avevano assistito tre amici della vittima che hanno spiegato di non aver potuto fare nulla per difendere il malcapitato dal gruppo, eccetto avvertire il 112 e costringere di fatto il “branco” stesso a fuggire quando i militari erano arrivati sul posto. Ora, a distanza di oltre due mesi dai fatti, grazie alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, e ovviamente anche alle varie telecamere di videosorveglianza di cui sono stati acquisiti i filmati, sono stati finalmente identificati tutti gli aggressori di quel brutale pestaggio.