La pandemia da Covid ha avuto un forte impatto non solo sulla popolazione mondiale ma anche sulla vita dei pet, a partire dall’alimentazione di cani e gatti, dove cresce la domanda di proteine alternative, prodotti personalizzati e maggiore trasparenza degli ingredienti. Questa è solo una delle nuove tendenze emerse da Purina e rese note nel Society Report 2020, riportato da Adnkronos. Grazie ad una ricerca di mercato, Purina ha evidenziato otto nuove tendenze nell’ambito del pet care e sei sfide che il settore sarà chiamato ad affrontare.
Tra e tendenze emerse nell’ultimo anno di Covid si è sottolineato l’aumento del possesso di pet in Europa, Medio Oriente e Nord Africa rispetto al 2019, con una crescita del 70%. La seconda tendenza si basa sul Future of work: i cambiamenti introdotti dal Covid hanno portato a lavorare da remoto modificando anche quello che sarà il futuro del lavoro. La terza tendenza si basa sulla crescita del settore e-commerce, seguita dalla quarta che riguarda la maggiore preferenza di per ingredienti e proteine alternativi. Questo ha avuto un impatto anche sull’alimentazione di cani e gatti per i quali si è optato per “diete flexitariane, con alimenti a base di proteine animali e vegetali”, considerando i propri pet come membri della famiglia.
PET CARE E COVID: SFIDE E TENDENZE DOPO UN ANNO DI PANDEMIA
Una quinta tendenza emersa nell’ultimo periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid riguarda la maggiore richiesta di alimenti più naturali insieme alla crescente preoccupazione per la salute e il benessere degli animali. È inoltre emersa la tendenza ad essere più consapevoli dell’impatto sociale del possesso di un pet. È aumentata la tendenza a preferire soluzioni senza interruzione di continuità, basate e ottimizzate sull’intelligenza artificiale compresa la nutrizione personalizzata. Infine sono cambiate le esigenze di trasparenza aziendale dal momento che i consumatori vogliono essere capaci di valutare autonomamente l’impatto delle loro decisioni di acquisto sull’ecosistema e sul benessere degli animali.
Passiamo ora alle sei sfide, a partire dalla resilienza della catena di approvvigionamento. Si pensa poi ad un accesso limitato ai prodotti per la cura del pet a prezzi accessibili dopo le difficoltà scatenate dalla pandemia. Ed ancora, la scarsità di ingredienti e la necessità di gestire la disponibilità di risorse limitate nel rispetto del pianeta. Il raggiungimento di zero emissioni e di nuovi potenziali modelli di business. L’impatto ambientale dell’approvvigionamento e dell’imballaggio sulla salute del pianeta ed infine la trasformazione dell’economia guidata dalla tecnologia e il modo in cui viene prodotto il cibo per i pet.