Il medico di Napoli rimasto ferito nell’esplosione di un petardo lanciato contro un’ambulanza del 118 rischia di perdere l’udito. Dopo aver eseguito un soccorso nel quartiere Barra, qualcuno ha lanciato un grosso petardo, quasi una bomba carta, che solo per caso non è finito dentro il mezzo. Ma l’esplosione è stata comunque forte e il medico è stato investito in pieno dalla deflagrazione. Come riportato dal Corriere della Sera, avrebbe riportato una sospetta lesione del timpano e una importante riduzione dell’udito dal lato destro. Dunque, rischia danni permanenti. «Quanto avvenuto ieri è di straordinaria gravità e molto pericoloso: trasportiamo ossigeno gassoso che è infiammabile e l’ambulanza avrebbe potuto subire danni importanti con quel lancio del petardo e con conseguenze per le persone», ha dichiarato il dottor Manuel Ruggiero, presidente di “Nessuno tocchi Ippocrate”. Salgono così a 105 le aggressioni ai medici ospedalieri e del 118 nel 2019, sono già due invece nel 2020. Così Napoli si conferma una città a rischio per chi svolge servizi di pubblica utilità. Quelli che prima sembravano casi estremi e isolati ora sono diventati una consuetudine. E quindi ora si torna a parlare di “scorte armate” per proteggere ambulanze e il personale sanitario a bordo. Un primo passo sarebbe dotare i mezzi di soccorso con delle telecamere. (agg. di Silvana Palazzo)
PETARDO CONTRO AMBULANZA: CHOC A NAPOLI
Dottoressa aggredita con una bottiglia e petardo contro un’ambulanza: Napoli sotto choc per i fatti del quartiere Barra, “Nessuno tocchi Ippocrate” su tutte le furie. A rendere noto l’ennesima violenza contro il personale sanitario è stata l’associazione partenopea attraverso una lunga nota pubblicata su Facebook. Secondo la ricostruzione, un mortaretto è esploso vicino a un mezzo della Croce Rossa, sul posto per soccorrere un paziente. L’ente evidenzia che nell’aprire lo sportello del mezzo di soccorso, un medico è stato investito da una deflagrazione causata da un «fuoco d’artificio gettato da ignoti sotto l’ambulanza». Ma non è finita qui: nei dintorni dell’ospedale San Giovanni Bosco, una dottoressa è stata aggredita da un ignoto con una bottigliata.
CROCE ROSSA: “PEGGIO DI TERRITORI DI GUERRA”
Netta la presa di posizione della Croce Rossa con il presidente provinciale Paolo Monorchio. Intervistato dai colleghi dell’Ansa, il dottore ha spiegato: «L’aspetto più inquietante di questi nuovi episodi di aggressione a personale sanitario e di danneggiamento delle ambulanze a Napoli è che ci si abitui a questo stato di cose, fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso ed il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così». Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore, sugli episodi sono in corso gli approfondimenti delle forze dell’ordine. Ricordiamo che Napoli ha raggiunto la cifra record di 48 feriti per i botti di Capodanno.