La FDA deve rendere noti i dati dei nuovi studi sul vaccino anti-Covid: perentorio il professor Peter Doshi. Intervenuto ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, l’esperto dell’Università del Maryland ha acceso i riflettori sulle ricerche dell’ente statunitense: “In diversi studi, l’FDA ha trovato prove preliminari di un aumento del rischio di eventi avversi come paralisi di Bell, trombocitopenia immune, infarto miocardico acuto ed embolia polmonare. Ma nessuno di questi studi è stato pubblicato; al contrario, il Bmj ha trovato alcuni dettagli in documenti tecnici che in pochi leggono”.
Peter Doshi ha sottolineato che l’ente americano ha reso noti i risultati di due studi ma senza comunicati stampa o particolare visibilità mediatica. Uno studio sulla serie primaria di vaccini e l’altro sul richiamo, la cosiddetta terza dose: “L’Fda aveva informato il Bmj che avrebbe pubblicato lo studio sulla serie primaria nell’autunno del 2022,ma stiamo ancora aspettando. Per quanto riguarda lo studio sul booster, l’Fda ha dichiarato che l’analisi è ancora in corso e quindi non c’è ancora una data di pubblicazione prevista”. Pochi i dettagli forniti, considerando che la FDA non ha nemmeno pubblicato i rapporti completi degli studi sui segnali di sicurezza riscontrati.
L’ANALISI DI PETER DOSHI
Peter Doshi, insieme a un gruppo di esperti, ha condotto un’analisi dei dati e ha annotato un evento avverso grave ogni 800 vaccinati con vaccini mRNA. Numeri importanti, considerando che per i vaccini in generale la media è 1-2 episodi per ogni milione di vaccinati: “La differenza suggerisce che il profilo di sicurezza dei vaccini a base di mRNA è sostanzialmente peggiore di quello dei vaccini storici. Dico ‘suggerisce’ perchè abbiamo ancora bisogno di esami più approfonditi e di dati ‘grezzi’ di base”. A proposito di reazioni avverse gravi, Peter Doshi ha fatto riferimento ai casi che nella maggior parte dei casi “hanno comportato l’ospedalizzazione, con possibile disabilità significativa, temporanea o permanente”. FDA e Ema hanno visionato la ricerca, ma non si sono impegnate in nulla. L’ente americano ha affermato anzi che i risultati dello studio epidemiologico delle vaccinazioni in serie primaria “non forniscono supporto ad alcuna correlazione tra il vaccino e i quattro esiti descritti nella pubblicazione”. Tranchant Peter Doshi: “La comunità scientifica deve vedere il rapporto completo e i dati per poter capire. Affermazioni come ‘non forniscono supporto’ non sono rassicuranti. Si consideri che nel braccio del vaccino dello studio Pfizer si è verificato il 36% in più di eventi avversi gravi rispetto al placebo (127 contro 93). E questo è un dato che chiunque può facilmente verificare”.