È morto all’età di 94 anni, l’8 aprile 2024, il fisico inglese, premio Nobel, Peter Higgs, tra i più influenti fisici teorici al mondo, nonché teorizzatore di quella che è diventata famosa come ‘particella di Dio‘ e che (scientificamente) porta proprio il suo nome: il bosone di Higgs. Una lunga carriera dedicata a scoprire i segreti della materia che permea l’universo e gli permette di funzionare correttamente, mai veramente individuata se non quasi 50 anni dopo la teoria formulata da Peter Higgs con il collega François Englert e (in maniera indipendente) anche da Robert Brout.



La morte del premio Nobel sembra essere legata ad una breve malattia che l’avrebbe colto alcuni giorni fa mentre, come riporta l’Università di Edimburgo (che ha dato la notizia del decesso), lascia sulla terra i figli Chris e Jonny e due nipotini, mentre la moglie Jody morì nel 2008, dopo la separazione dal fisico teorico. Nato a Newcastle nel 1929, Peter Higgs è stato fino all’ultimo momento della sua vita docente nell’Università scozzese e grazie alle sue scoperte, oltre al già citato premio Nobel per la ‘particella di Dio’, ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti.



Cos’è la particella di Dio teorizzata da Peter Higgs

Nonostante un’illustre e prolifica carriera nella fisica teorica, però, il più grande merito di Peter Higgs, per il quale verrà ricordato nei decenni futuri, è sicuramente la teoria poi diventata nota come ‘meccanismo di Brout-Englert-Higgs‘. Il fisico, infatti, negli anni ’60 mise in dubbio il modello ‘standard’ sul comportamento delle particelle, inserendo all’interno delle equazioni anche la variabile della massa delle particelle.

Higgs, dunque, suppose che le particelle, prive di massa per loro natura (nelle ipotesi di Peter), dovevano aver interagito con qualcosa che gli ha conferito un effettivo peso, ipotizzando proprio il bosone che porta il suo cognome. La particella di Dio, insomma, è un meccanismo (teorizzato ed ancora oggi oggetto di indagini al CERN di Ginevra) che in un millesimo di secondo dopo il Big Bang ha conferito alle particelle il loro peso, permettendogli di entrare in contatto tra loro e formare la materia che ha, poi, composto l’Universo, la Terra e tutte le stelle.